Il Regno Unito propone una normativa fiscale ‘Nessun Guadagno, Nessuna Perdita’ per la DeFi in una 'Vittoria Importante' per gli Utenti
La proposta, con il contributo dei principali attori del settore, mira ad allineare le normative fiscali al funzionamento della DeFi, riducendo risultati che non riflettono la realtà.

Cosa sapere:
- Il governo del Regno Unito propone un approccio "senza guadagni, senza perdite" alle operazioni di prestito crypto e alle pool di liquidità, rimandando la tassazione sulle plusvalenze fino a una reale cessione economica.
- La proposta, supportata dai principali attori del settore, mira ad allineare le norme fiscali al funzionamento della DeFi, riducendo l'onere amministrativo e gli esiti fiscali che non riflettono la realtà economica.
- Il governo continuerà a consultarsi con gli operatori del settore per perfezionare le normative, che potrebbero escludere gli asset reali tokenizzati e i titoli tradizionali, e potrebbero richiedere agli utenti di segnalare volumi elevati di transazioni.
Il governo del Regno Unito sta lavorando a un nuovo quadro fiscale che potrebbe concedere agevolazioni agli utenti della finanza decentralizzata (DeFi). Secondo le proposte pubblicate questa settimana, HM Revenue and Customs (HMRC) ha manifestato il suo sostegno a un approccio “no gain, no loss” (NGNL) per il prestito di criptovalute e le disposizioni relative ai pool di liquidità.
Sotto l'attuale sistema, quando un utente DeFi deposita fondi in un protocollo, anche se per monetizzare tali fondi o richiedere un prestito garantito da essi, l'operazione potrebbe essere considerata una cessione e comportare l'imposizione della tassa sulle plusvalenze. L'operazione potrebbe posticipare la tassazione delle plusvalenze fino a un'effettiva cessione economica.
In termini pratici, ciò potrebbe significare che gli utenti che depositano criptovalute nei protocolli di prestito, o che contribuiscono con token ai market maker automatizzati (AMM), non sarebbero più tassati al momento del deposito. Invece, la tassazione si applicherebbe quando essi vendono o scambiano gli asset in modo da realizzare un guadagno o una perdita.
Stani Kulechov, CEO della principale piattaforma DeFi Aave, ha accolto con favore il risultato del X, sottolineando che il riconoscimento da parte di HMRC che i depositi DeFi non sono disposizioni rappresenta “una grande vittoria per gli utenti DeFi del Regno Unito.” Ha aggiunto: “Sosteniamo pienamente questo approccio e speriamo di vedere presto questi cambiamenti riflessi nella legislazione fiscale del Regno Unito.”
La proposta mira ad allineare le normative fiscali al modo in cui la DeFi funziona realmente e contribuirebbe a ridurre l'onere amministrativo e gli esiti fiscali che non riflettono la realtà economica all'interno del settore.
Il nuovo approccio di HMRC si applicherebbe anche a complesse strutture multi-token utilizzate nei protocolli decentralizzati. In questi casi, se gli utenti ricevono più token di quelli depositati, il guadagno verrebbe tassato. Se ne ricevono meno, verrebbe considerato una perdita.
Tuttavia, il modello non è definitivo. Il governo continua a consultarsi con professionisti fiscali e sviluppatori DeFi per perfezionare l’ambito di applicazione e le meccaniche delle norme. Sono state presentate un totale di 32 risposte formali, con contributi da parte di importanti operatori del settore come Aave, Binance, Deloitte e CryptoUK. La maggior parte dei rispondenti ha sostenuto una transizione al NGNL, citando oneri amministrativi e incertezze derivanti dall’attuale regime.
Alcuni hanno avvertito che modelli alternativi, come considerare ogni movimento di token come un evento tassabile o fare affidamento su regole simili ai repo, potrebbero aumentare la complessità, soprattutto per gli utenti retail. Altri hanno sottolineato la necessità di definizioni chiare e coerenza con il modo in cui altre giurisdizioni trattano gli asset crypto.
Vale la pena notare che il processo di utilizzo della DeFi nel Regno Unito resta intasato da eventi tassabili, anche secondo le nuove proposte. L'acquisto di ether
La definizione proposta dal governo per gli cryptoasset qualificanti escluderebbe gli asset del mondo reale tokenizzati e i titoli tradizionali. Ciò mantiene l’ambito concentrato sui tipici token DeFi piuttosto che sugli strumenti finanziari regolamentati.
Una preoccupazione rimasta è che, anche con NGNL, gli utenti potrebbero dover comunque segnalare elevati volumi di transazioni, una sfida potenziale per gli individui senza software di monitoraggio avanzato. HMRC ha dichiarato di collaborare con i fornitori di software per valutare l'onere.
HMRC non ha fissato una tempistica per la legislazione, ma afferma che continuerà a interagire con il settore mentre valuta la necessità di rendere operative le modifiche.
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