Ripple e SEC depongono le armi: XRP schizza in alto del 13%, oltre 3,30 dollari
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Ripple Labs e la SEC hanno ufficialmente posto fine alla loro battaglia legale durata quasi quattro anni, segnando la conclusione di uno dei casi più seguiti nella storia delle criptovalute. La notizia ha fatto immediatamente balzare XRP di oltre il 13%.
Nella giornata di giovedì 8 agosto, entrambe le parti hanno depositato presso la Corte d’Appello degli Stati Uniti per il Secondo Circuito una comunicazione congiunta in cui dichiarano di voler ritirare volontariamente i rispettivi ricorsi.
La SEC ha abbandonato la propria contestazione contro la sentenza del 2023, che aveva stabilito che il token XRP di Ripple non fosse una security quando venduto sugli exchange pubblici. Ripple, dal canto suo, ha ritirato il ricorso incrociato. Entrambe le parti hanno concordato di coprire autonomamente le proprie spese legali.
La causa contro Ripple ha rappresentato un banco di prova su come i tribunali USA considerano i token digitali
La vicenda è iniziata nel 2020, quando la SEC, sotto la guida dell’allora presidente Jay Clayton, ha citato in giudizio Ripple, accusandola di aver raccolto fondi attraverso un’offerta di titoli non registrata mediante la vendita di XRP. La causa, intentata presso il Tribunale del Distretto Meridionale di New York, è rapidamente diventata un caso di riferimento per stabilire come la legge statunitense debba trattare i token digitali.
Nel luglio 2023, la giudice distrettuale statunitense Analisa Torres aveva emesso una sentenza mista che stabiliva che Ripple aveva effettivamente violato le leggi sui titoli vendendo XRP direttamente a investitori istituzionali ma che affermava che le vendite a investitori retail tramite exchange pubblici non rientravano nella definizione di offerta di titoli. All’epoca questa decisione fu ampiamente interpretata come una vittoria (seppur parziale) per l’intero settore crypto.
La SEC aveva impugnato, lo scorso anno, la parte della sentenza relativa alle vendite retail, mentre Ripple aveva presentato un ricorso incrociato per difendere pienamente la propria posizione.
Ripple chiude il caso mentre la SEC ridimensiona la sua strategia legale aggressiva nel settore crypto
Dopo il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca e la nomina di una nuova leadership alla guida della SEC, l’agenzia ha iniziato a fare un passo indietro su diverse azioni legali. Più di una dozzina di cause e indagini legate alle criptovalute sono state archiviate.
Ripple e la SEC, nel giugno dello scorso anno, avevano concordato di risolvere le sanzioni residue legate al caso. La giudice Torres aveva imposto una multa di 125 milioni di dollari e un’ingiunzione permanente che vieta a Ripple di violare le leggi sui titoli in future vendite istituzionali di XRP. Tale somma, attualmente in deposito vincolato, sarà trasferita al Tesoro statunitense una volta conclusi i ricorsi.
I negoziati di inizio anno per ridurre l’importo della sanzione sono falliti, con la giudice Torres che ha respinto più proposte per motivi procedurali. La rinuncia ai ricorsi rende definitive le condizioni dell’accordo, ponendo fine a una disputa durata anni. Gli esperti legali ora ritengono che la sentenza del 2023 possa diventare un precedente fondamentale per i tribunali nella valutazione di quando un asset crypto debba essere classificato come titolo finanziario.
L’impatto su XRP
La conclusione della lunga battaglia legale tra Ripple Labs e la SEC ha avuto un impatto immediato e significativo sul mercato di XRP. Non appena è stata annunciata la fine della disputa, il prezzo di XRP è aumentato di oltre il 13%, riflettendo la fiducia ritrovata degli investitori e del mercato in generale. Al momento viene scambiato a $3,35, con un incremento del 13,5% rispetto a cinque giorni fa.

Questo balzo è dovuto a diversi fattori chiave. Innanzitutto, la risoluzione del contenzioso elimina una grande fonte di incertezza normativa che aveva tenuto molti investitori e partner commerciali alla larga dal token. La disputa legale aveva infatti generato dubbi su se XRP dovesse essere considerato un titolo finanziario, il che avrebbe comportato restrizioni severe e obblighi di registrazione per Ripple e per chiunque volesse negoziare la criptovaluta negli Stati Uniti.
Con questo accordo risolutivo, inoltre, si riduce notevolmente il rischio legale per Ripple, il che apre la porta a una più ampia adozione e collaborazione con istituzioni finanziarie e altre aziende nel settore crypto. Questo miglioramento della percezione del rischio ha spinto molti investitori a rientrare sul mercato, generando una forte domanda e quindi un aumento rapido del prezzo.
Inoltre, il contesto positivo favorisce anche una maggiore liquidità e possibilità di sviluppo di nuovi prodotti basati su XRP, rafforzando ulteriormente le prospettive di crescita della criptovaluta nel medio-lungo termine.
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