Strategy compra 10.624 Bitcoin per 1 miliardo di dollari
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Mentre Bitcoin prova a ricostruire una struttura rialzista sopra i 90.000 dollari, Strategy torna protagonista con un nuovo acquisto massiccio: oltre 10.600 BTC aggiunti in bilancio in una sola operazione.
In un post pubblicato lunedì su X, Michael Saylor ha confermato che la società ha comprato 10.624 Bitcoin per 962,7 milioni di dollari, a un prezzo medio di 90.615 dollari per BTC.
Con questa operazione, le riserve complessive salgono a 660.624 Bitcoin, acquistati per 49,35 miliardi di dollari, con un prezzo medio storico di 74.696 dollari per BTC, secondo il Form 8-K depositato presso la SEC.
L’acquisto è stato finanziato con vendite azionarie “at-the-market”
L’operazione non è stata finanziata con debito bancario o con liquidità operativa. Strategy ha utilizzato il proprio programma di vendite azionarie “at-the-market” (ATM), collocando sul mercato:
- 442.536 azioni STRD (preferred stock)
- 5,13 milioni di azioni MSTR (azioni ordinarie)
Un’operazione at-the-market (ATM) è un programma che consente a una società di vendere nuove azioni sul mercato, in modo graduale e ai prezzi correnti di Borsa, invece di effettuare un unico aumento di capitale a prezzo fisso.
In questo modo l’azienda può raccogliere liquidità in modo flessibile, sfruttare le fasi di maggiore domanda sul titolo, ed evitare l’uso di debito bancario. Nel caso di Strategy, i capitali raccolti tramite ATM vengono poi convertiti direttamente in Bitcoin.
Tra il 1° e il 7 dicembre, la società ha raccolto 963 milioni di dollari netti, destinati interamente all’acquisto di Bitcoin. Una strategia che, nel tempo, ha reso Strategy sempre meno una software company e sempre più una holding finanziaria legata alla sorte di Bitcoin.
La riserva di liquidità da 1,44 miliardi per spegnere il “rumore” sul rischio dividendi
Negli ultimi mesi, con il ritracciamento di Bitcoin dai massimi, erano aumentate le ilazioni sulla solidità finanziaria di Strategy, in particolare sulla sostenibilità dei dividendi e sugli impegni legati al debito.
Per questo motivo, il CEO Phong Le ha annunciato la creazione di una riserva di liquidità da 1,44 miliardi di dollari, anch’essa ottenuta tramite una vendita di azioni. L’obiettivo è garantire almeno 12 mesi di copertura dei dividendi, con l’intenzione di estendere il buffer fino a 24 mesi.
Una mossa che serve soprattutto a rassicurare il mercato in uno scenario in cui la volatilità di BTC resta elevata e i drawdown possono durare mesi.
Vendere Bitcoin solo in caso estremo
Durante gli ultimi interventi pubblici, Le ha chiarito che la vendita di Bitcoin resta un’ipotesi remota, che verrebbe presa in considerazione solo se si verificassero contemporaneamente due condizioni: il titolo Strategy sotto il valore patrimoniale netto (NAV) e l’impossibilità di raccogliere nuova liquidità sul mercato.
Nel frattempo, l’azienda ha lanciato anche una nuova dashboard, chiamata “BTC Credit”, con cui sostiene di poter dimostrare una capacità teorica di copertura dei dividendi per oltre 70 anni grazie agli asset detenuti. Uno strumento più comunicativo che operativo, ma utile a rafforzare la narrativa di solidità finanziaria presso gli investitori istituzionali.
Bitcoin guarda alla Fed: il mercato scommette su una “sorpresa dovish”
Sul fronte macro, il rimbalzo di Bitcoin sopra area 92.000 dollari ha riacceso l’ottimismo in vista della riunione della Federal Reserve del 10 dicembre. Dopo due mesi di ritracciamento quasi completo dei guadagni annuali, il mercato cerca un nuovo catalizzatore.
Secondo gli analisti del London Crypto Club, questa settimana potrebbe arrivare una “sorpresa”: un intervento indiretto della Fed tramite un meccanismo creativo di acquisto di bond, accompagnato dalla prosecuzione del ciclo di taglio dei tassi. In altre parole, nuova liquidità ma senza dirlo apertamente. Uno schema già visto in passato.
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