L’UE dichiara guerra alla stablecoin russa A7A5!
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L’Unione Europea sta valutando una nuova serie di sanzioni contro A7A5, una stablecoin sostenuta dal rublo che è rapidamente diventata il più grande token al mondo non ancorato al dollaro statunitense.
Secondo i documenti interni esaminati da Bloomberg, le sanzioni vieterebbero alle persone fisiche e alle società con sede nell’UE di interagire con il token, sia direttamente che tramite intermediari.
La proposta fa parte di una strategia più ampia dell’UE volta a reprimere gli strumenti finanziari che consentono alla Russia di eludere le sanzioni occidentali.
Le sanzioni dell’UE bloccano l’accesso alle criptovalute per gli utenti russi
Le precedenti sanzioni sulle criptovalute, annunciate il 19 settembre, hanno bloccato le transazioni per i residenti russi e imposto nuovi limiti alle interazioni con le banche straniere legate al settore delle criptovalute in Russia.
Anche diversi istituti finanziari in Russia, Bielorussia e Asia centrale sono sotto esame. Le autorità ritengono che queste banche possano aver facilitato attività legate alle criptovalute soggette a sanzioni, compreso il movimento di asset digitali collegati a entità inserite nella lista nera.
A7A5 è emerso a febbraio, lanciato sulle blockchain Ethereum e Tron dal banchiere moldavo Ilan Shor in collaborazione con la banca statale russa Promsvyazbank.
Commercializzato come una stablecoin sostenuta da riserve fiat detenute nella rete bancaria del Kirghizistan, il token ha avuto un’ascesa rapida e controversa.
Nonostante sia stato vietato a Singapore, A7A5 ha mantenuto una presenza alla recente conferenza Token2049 a Singapore, dove ha ospitato uno stand e inviato un relatore. Gli organizzatori hanno successivamente rimosso il progetto dall’evento e dal suo sito web.
Sulla scia delle sanzioni dell’UE di settembre, A7A5 ha registrato un forte aumento dell’attività di trading. Il 26 settembre, appena una settimana dopo l’annuncio, la sua capitalizzazione di mercato è balzata del 250% in un solo giorno, passando da 140 milioni di dollari a oltre 491 milioni di dollari.
Ora si mantiene stabile intorno ai 500 milioni di dollari, rappresentando quasi la metà del mercato delle stablecoin non denominate in dollari, che vale 1,2 miliardi di dollari. L’EURC di Circle, ancorato all’euro, segue a distanza, con una capitalizzazione di mercato di circa 255 milioni di dollari.
I funzionari europei affermano che le sanzioni mirano a esercitare pressione sui responsabili dell’elusione delle norme internazionali.
Secondo il Consiglio Europeo, questi strumenti sono concepiti per influenzare i comportamenti e sostenere gli obiettivi di politica estera e di sicurezza dell’UE.
L’approvazione definitiva delle sanzioni proposte contro la stablecoin A7A5 richiede il sostegno unanime di tutti i 27 Stati membri dell’UE. La proposta potrebbe ancora essere modificata o ritardata prima dell’attuazione.
Stati Uniti e Regno Unito sanzionano entità dell’Asia centrale che aiutano la Russia ad aggirare le restrizioni sulle criptovalute
Gli sforzi dell’UE seguono iniziative simili da parte degli Stati Uniti e del Regno Unito, che ad agosto hanno sanzionato la Capital Bank of Central Asia e il suo direttore, Kantemir Chalbayev, insieme agli exchange kirghisi Grinex e Meer, tutti accusate di aiutare il settore finanziario russo a eludere le restrizioni.
La stablecoin A7A5 è stata lanciata a febbraio da A7, una società di pagamenti transfrontalieri di proprietà del banchiere moldavo latitante Ilan Shor e dell’istituto di credito statale russo Promsvyazbank (PSB). Entrambe le entità sono soggette a sanzioni da parte di Stati Uniti, Regno Unito e Unione Europea.
Il token è stato introdotto come “rublo digitale” garantito da depositi fiat nelle banche kirghise, offrendo ai possessori un reddito passivo giornaliero pari alla metà degli interessi su tali depositi.
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