E se Bitcoin andasse a zero domani?
Crediamo nella completa trasparenza con i nostri lettori. Alcuni dei nostri contenuti includono link di affiliazione e potremmo guadagnare una commissione attraverso queste partnership. Tuttavia, questa potenziale compensazione non influenza mai le nostre analisi, opinioni o pareri. I nostri contenuti editoriali vengono creati indipendentemente dalle nostre partnership di marketing e le nostre valutazioni si basano esclusivamente sui nostri criteri di valutazione stabiliti. Per saperne di più clicca qui.

Cosa succederebbe se Bitcoin andasse a zero domani? È una delle domande che mi sento rivolgere più spesso. Un tormentone sempre pronto a tenere banco ogni volta che il prezzo di Bitcoin subisce un crollo consistente, ogni volta che la politica o le istituzioni lanciano l’ennesimo attacco, ogni volta che qualcuno lo definisce inutile o una truffa.
La verità è che Bitcoin è l’unico asset finanziario che non può andare a zero.
Sembra una provocazione, eppure basta guardarsi intorno: interi settori economici possono svanire dall’oggi al domani ma non Bitcoin. Ecco perché!
Quando gli asset vanno davvero a zero
Prendiamo come esempio l’India. Nel 2023 il governo ha bandito di colpo l’industria del gioco on-line, un settore che valeva miliardi. In un istante tutte le aziende del comparto sono state cancellate, gli investitori spazzati via.
E vi ricordate la bolla delle dotcom? All’inizio degli anni 2000 migliaia di società quotate a Wall Street, e che promettevano di rivoluzionare il mondo tramite Internet, sono svanite nel giro di pochi mesi. Solo pochissime sono sopravvissute (Amazon e Google), ma la maggior parte è scomparsa senza lasciare traccia.
Intendiamoci, nemmeno le criptovalute sono esenti da clamorosi crolli. Nel 2022 è avvenuto quello di Terra/Luna, una stablecoin che valeva 18 miliardi di dollari e che è collassata in meno di una settimana.
Per non parlare di FTX, l’exchange americano numero due al mondo, valutato 32 miliardi, svanito come neve al sole in pochi giorni.
I mille tentativi di “uccidere” di Bitcoin
Senza scomodare paragoni eccellenti, Bitcoin è stato più volte condannato a morte ma è sempre risorto. E dire che i bastoni tra le ruote non sono mai mancati. Nel 2013 la Cina ha vietato alle banche di interagire con gli exchange, il prezzo è crollato, ma Bitcoin ha continuato a funzionare.
Nel 2014 c’è stato il fallimento di Mt. Gox, il pioniere degli exchange su Bitcoin che all’epoca gestiva il 70% delle transazioni. Per almeno 6 mesi si è parlato dell’ennesima fine di Bitcoin. Ma Bitcoin è ancora qui
E poi ancora divieti da parte della Cina. Nel 2017, bandite ICO ed exchange, BTC ha perso quasi il 40% ma dopo pochi mesi è tornato a salire. Nel 2021 è la volta del mining. Pechino dichiara che è illegale e BTC perde il 50% dell’hashrate globale. Bitcoin è morto? Nemmeno per sogno, i miner si sono spostati in USA, Kazakistan, Russia, e la rete ha ripreso a funzionare senza problemi.
Anche l’India ha provato a bandirlo vietando i servizi legati alle crypto. Nepal, Bangladesh, Marocco e altri Paesi l’hanno messo fuorilegge. Dobbiamo dirvi un’altra volta come è andata a finire?
Perché Bitcoin non può andare a zero?
La ragione è semplice: Bitcoin non è un’azienda, non è un governo, non ha un consiglio d’amministrazione con manager. È completamente decentralizzato: nessuno può “chiudere” Bitcoin, perché non esiste un server centrale da spegnere. Non ha nemmeno una sede geografica o fisica, se un Paese lo vieta, il mining e la sua liquidità possono essere spostati altrove.
Ma soprattutto è un fenomeno sociale: il suo valore nasce dal consenso, da una community globale che lo riconosce come moneta alternativa per pagamenti digitali e come riserva di valore.
Insomma, la differenza è tutta qui: mentre un asset tradizionale può andare a zero perché dipende da un’entità centrale. Bitcoin no. Finché ci sarà anche solo un gruppo di persone disposto a utilizzare BTC, il prezzo non toccherà mai lo zero.
Bitcoin non sopravvive solo perché “funziona” ma anche perché rappresenta un’idea: la libertà di scegliere una valuta che non dipende da governi, banche centrali o regolatori.
Ogni tentativo di censura o dichiarazione ostile non fa altro che rafforzare questo messaggio. Ogni volta che uno Stato prova a vietarlo, migliaia di persone scoprono quanto sia fragile la loro libertà economica. E decidono di passare a Bitcoin…
- Come diventare crypto-milionari nel 2026? ChatGPT svela il segreto
- 5 motivi per cui Bitcoin è in calo e cosa aspettarsi nei primi mesi del 2026
- Questa nuova crypto da “400X” sarà il Bitcoin dei token AI
- La tabella degli Anni per fare Soldi: funziona o è una leggenda metropolitana
- Bitcoin verso i 15.000 dollari? L’analisi che confronta BTC e oro spacca il mercato
- Come diventare crypto-milionari nel 2026? ChatGPT svela il segreto
- 5 motivi per cui Bitcoin è in calo e cosa aspettarsi nei primi mesi del 2026
- Questa nuova crypto da “400X” sarà il Bitcoin dei token AI
- La tabella degli Anni per fare Soldi: funziona o è una leggenda metropolitana
- Bitcoin verso i 15.000 dollari? L’analisi che confronta BTC e oro spacca il mercato