Bitcoin supera il massimo storico: il mercato crypto è in fermento
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Bitcoin (BTC) ha toccato un nuovo record di prezzo a 111.999 dollari, superando il precedente del 22 maggio 2025.
Il risultato di oggi sembra confermare le posizioni rialziste di molti analisti, certi che un nuovo mercato toro sia in fermento da diverso tempo.
Ad alimentare la crescita del prezzo hanno contribuito la domanda istituzionale e la tanto attesa domanda dei piccoli investitori.
Nelle ultime settimane, stando ai dati di CoinShares, è cresciuto costantemente anche l’interesse delle istituzioni verso gli asset crypto.
Fino all’8 luglio, gli ETF spot su Bitcoin negli Stati Uniti hanno registrato afflussi netti giornalieri di 80,08 milioni. Ora il totale di asset in gestione ammonta a 49,94 miliardi di dollari secondo SoSoValue.
Ad alimentare la crescita è stata anche la debolezza senza precedenti del dollaro USA: il Dollar Index è sceso del 10,1% da inizio anno, segnando la peggior performance dal 1973.
A peggiorare le cose è stata anche la proposta del presidente Trump, che suggerisce un taglio dei tassi d’interesse di 300 punti base. Si tratterebbe di un taglio tre volte maggiore rispetto al più grande mai avvenuto negli USA. Tanto è bastato per mettere ancora più sotto pressione il dollaro e spingere i grossi capitali verso rifugi alternativi come Bitcoin.
La debolezza del dollaro ha creato condizioni ideali per gli asset di rischio. Si registra anche il livello più basso dal 2021 delle posizioni speculative, short, sul dollaro da parte dei gestori d’investimento.
Il Dollar Index si trova a 6,5 punti sotto la sua media mobile a 200 giorni, registrando lo stacco maggiore negli ultimi 21 anni. L’insieme di questi fattori ha creato condizioni favorevoli mai viste finora per Bitcoin e altri asset alternativi.
Il crollo del dollaro crea la condizione ottimale per il rally di Bitcoin
Secondo una dettagliata analisi di The Kobeissi Letter, il taglio di 300 punti base proposto da Trump porterebbe a un’espansione monetaria senza precedenti, con un risparmio potenziale di 870 miliardi di dollari annui nei costi di gestione del debito. D’altra parte, provocherebbe violenti scosse sui mercati finanziari.
Un intervento di questa portata in un’economia in crescita con un tasso annuo del 3,8%, potrebbe spingere l’inflazione oltre il 5%. Questi livelli di carovita farebbero crollare il dollaro di altri dieci punti percentuali rispetto al valore attuale.
Finora la storia ha insegnato che non è il caso di attuare politiche monetarie così aggressive. La Federal Reserve non ha mai effettuato tagli di oltre 75 punti base al di fuori di periodi recessivi.
Il precedente record fu il taglio d’emergenza di 100 punti base a marzo 2020, durante la crisi COVID-19 e non si era, come adesso, in fase espansiva.
L’analisi di Kobeissi prevede un’inflazione drammatica anche degli asset d’investimento in caso di tagli dei tassi. Nella proiezione dell’istituto di ricerca, l’S&P 500 supererebbe quota 7.000, il petrolio oltre 80 dollari al barile e l’oro verso i 5.000 dollari l’oncia.
Anche i prezzi delle case potrebbero salire di un ulteriore 25% nonostante il calo dei mutui dal 7% al 4%, perché i rincari compenserebbero la maggiore accessibilità ai prestiti.
La debolezza del dollaro ha già provocato una massiccia fuga di capitali verso asset alternativi. L’oro ha guadagnato il 40% in 12 mesi e l’80% negli ultimi cinque anni.
La correlazione tra Bitcoin e la debolezza del dollaro posiziona la criptovaluta come principale beneficiaria di una continua svalutazione monetaria e di una perdita di valore della valuta.
Solo tra ieri e oggi, la società giapponese Remixpoint ha raccolto 215 milioni di dollari da destinare esclusivamente a investimenti in Bitcoin, mentre Murano Global, quotata al Nasdaq, ha annunciato misure per destinare 500 milioni di dollari all’acquisto di BTC.
Le imprese cercano di proteggere il loro valore dall’erosione della svalutazione e dell’inflazione, e per farlo adottano sempre più spesso politiche di bilancio che prevedono l’accumulo di Bitcoin.
L’analisi tecnica di Bitcoin conferma un massiccio breakout
Sul grafico a 4 ore, Bitcoin ha superato con decisione quota 111.586 dollari, rompendo varie zone di resistenza a 108.532, 109.745 e 110.773 dollari prima di segnare nuovi massimi.
La netta rottura sopra la precedente zona di massimo storico, tra 109.000 e 110.000 dollari, trasforma questi livelli da resistenza a potenziale supporto.
La struttura tecnica si muove ora in territorio inesplorato sopra i 111.000 dollari. La prossima grande resistenza si trova intorno a 111.930 dollari, tenendo in considerazione le soglie psicologiche.
La linea di supporto critica a 100.375 dollari deve reggere per mantenere il momentum rialzista, perché una discesa sotto questo livello potrebbe indicare un falso breakout.
Inoltre, l’analisi del grafico settimanale mostra un gigantesco pattern di testa e spalle invertito, con breakout della neckline che proietta il prossimo obiettivo fino a 132.500 dollari.
Questo pattern rappresenta l’accumulo istituzionale avvenuto durante i mesi di consolidamento. Si individuano minimi crescenti sulla spalla destra che indicano pressione d’acquisto crescente e divergenza positiva di momentum.
I grafici dei futures perpetui confermano la rottura del range sopra i 112.000 dollari, validando il momentum rialzista con supporto sui minimi a 107.249 dollari.
La zona di domanda a 102.000 rappresenta un’area chiave di retest, anche se la forza del breakout lascia prevedere un continuo slancio verso l’alto.
I principali target sono inizialmente i 120.000 dollari, seguiti dalla proiezione della testa e spalle invertita verso 131.000-134.000 dollari, con eventuali correzioni fino a 109.000-110.000 dollari.
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