Bitcoin sotto gli $83.000 dollari ma per l’esperto è un “crollo pilotato”

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Laura Di Maria

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Nov 2023

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Ultimo aggiornamento: 

Novembre 21, 2025

Nell’ultima settimana, Bitcoin ha continuato a segnare nuovi minimi giornalieri, toccando giovedì un livello che non si vedeva da quasi otto mesi, poco sotto gli 86.500 dollari, e oggi un nuovo minimo a 82.092 dollari nel momento in cui scriviamo.

L’analista esperto Shanaka Anslem, però, offre una visione diversa dall’opinione generale, definendo questa fase come un “crollo pilotato” e presentando una lettura ottimista nonostante il clima di pessimismo.

Gli indicatori tecnici indicano possibili rialzi

In un recente post su X, Anslem ha dichiarato che, mentre i media parlano di “inverno delle crypto”, dietro la turbolenza si sta verificando una fase di accumulo nascosta di Bitcoin.

L’esperto individua diversi segnali che supportano questa visione.

Secondo Anslem, il calo di quasi il 30% dai massimi storici di Bitcoin ha innescato una forte ondata di vendite determinate dal panico. Ma, in contrasto con questa atmosfera di paura, i dati mostrano una realtà diversa.

A novembre sono stati creati 231 nuovi wallet di grandi dimensioni. Questa tendenza indica che nuovo capitale sta entrando nel mercato, invece di uscire.

Inoltre, il tasso di hash della rete Bitcoin ha raggiunto nuovi massimi storici anche mentre il prezzo scendeva. Questo dato mostra che i miner hanno fiducia nelle prospettive future e continuano a investire nelle proprie infrastrutture.

Anslem sottolinea inoltre il sostanzioso aumento dei flussi in stablecoin, in particolare identifica 70 miliardi di dollari pronti ad assorbire le vendite al ribasso dettate dal panico da destinare verso le infrastrutture degli ETF.

Per la prima volta dall’inizio della fase di accumulo, i tassi di finanziamento sono diventati negativi. In breve, questo dato suggerisce che il mercato si sta preparando ad accogliere nuovi investitori istituzionali.

“La matematica non mente”, sottolinea Anslem, riferendosi agli indicatori tecnici che, nel complesso, indicano una possibile fase di crescita.

L’indicatore Pi Cycle resta in zona verde e nessuno dei trenta segnali storici che precedono i massimi di mercato è stato ancora attivato.

Inoltre, il rapporto tra valore di mercato e valore realizzato (MVRV) si trova su valori intermedi e i dati on-chain mostrano un classico momento di “shakeout” di metà ciclo.

Bitcoin potrebbe salire fino a 320.000 dollari entro la fine del 2026

Anslem afferma che la situazione attuale ricorda molto quella del 2018, poco prima che Bitcoin passasse da 3.200 a 69.000 dollari. Ribadisce l’importanza della presenza di infrastrutture istituzionali che allora non esistevano.

Secondo l’esperto, la liquidità di mercato sarebbe stata “assottigliata” artificialmente del 50%, innescando un effetto domino pensato per massimizzare la paura tra gli investitori individuali.

Attualmente, l’indice della paura e dell’avidità è a 15, un valore che indica estrema paura. In passato, questi livelli hanno spesso anticipato ottime occasioni di acquisto per chi investe nel lungo termine.

Anslem prevede che questa configurazione possa portare a forti rialzi compresi tra il 150% e il 400% mentre il mercato si avvicina ai suoi massimi di ciclo, con target tra 220.000 e 320.000 dollari entro la fine del 2026.

Secondo Anslem, la realtà è che lo shock dell’offerta post-halving, insieme alla crescente domanda istituzionale, crea uno scenario di mercato molto sbilanciato.

Mentre i piccoli investitori vendono in preda al panico, gli investitori istituzionali stanno accumulando Bitcoin con discrezione.