Perché il mercato crypto oggi è in ribasso?
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Cattive notizie per i trader che stamattina si sono svegliati con il mercato crypto in forte contrazione e tante candele rosse nei grafici delle principali criptovalute.
A causare il calo del mercato crypto, manco a dirlo, sono i dazi voluti da Trump che entrano in vigore a partire da oggi. E se l’Europa è riuscita in extremis a strappare un accordo al 15%, molti altri partner commerciali hanno dovuto capitolare.
Lato crypto, il mercato ha registrato un forte ribasso, con 577 milioni di dollari in posizioni long liquidate in sole 24 ore. Solo nelle ultime quattro ore, sono stati cancellati altri 13 milioni di dollari.

Ethereum ha perso 168,9 milioni di dollari in posizioni long, mentre Bitcoin ne ha visti andare in fumo 144 milioni.
Guerra commerciale globale: Trump vara nuovi dazi fino al 50%
Secondo quanto riportato dal New York Times, la nuova ondata di dazi interesserà più di 60 Paesi, con aliquote comprese tra il 10% e il 50%. Le nazioni con cui gli Stati Uniti vantano un surplus commerciale saranno soggette a una tariffa “universale” del 10%, mentre le altre saranno costrette a dazi del 15%.
Il Canada è tra i più colpiti, con dazi che saliranno al 35% su alcuni prodotti a partire dal 1° agosto, anche se la maggior parte delle merci scambiate sotto l’accordo USMCA, rinegoziato dallo stesso Trump, resteranno esenti.
L’USMCA è l’acronimo di United States-Mexico-Canada Agreement, ovvero Accordo Stati Uniti-Messico-Canada. È il trattato di libero scambio che ha sostituito il NAFTA (North American Free Trade Agreement) a partire dal 1° luglio 2020, su iniziativa dell’amministrazione Trump.
“Il grosso del commercio tra Stati Uniti e Canada rimane privo di dazi” ha commentato Drew Fagan, docente alla Munk School of Global Affairs dell’Università di Toronto.
Reazioni globali: proteste da Nuova Zelanda e Asia Sudorientale
L’Asia sudorientale è tra le regioni più penalizzate. Spiccano il 41% imposto alla Siria e il 40% su Laos e Myanmar. Sebbene i dazi su Cambogia, Vietnam, Indonesia, Malesia e Thailandia siano stati ridotti al 19-20%, restano comunque più alti rispetto a quelli di altri Paesi.
Un’eccezione è rappresentata dal Pakistan, che ha visto i suoi dazi scendere dal 29% al 19%.
Anche l’India finisce nel mirino di Trump con dazi del 25%, peggio va solo alla Svizzera, che si vede applicare una tariffa del 39%, tra le più alte in ambito europeo. La Gran Bretagna ha invece ottenuto il trattamento più favorevole, con un’aliquota ridotta al 10%.
Più salate le tariffe per Sudafrica, Tunisia, Algeria, Bosnia-Erzegovina e Libia, tutte colpite da dazi del 30%, mentre l’Iraq verrà tassato al 35%.
Un mosaico di tariffe che rimescola gli equilibri commerciali globali, con impatti diretti anche su inflazione e mercati finanziari, a partire dal mondo crypto.
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