Mantra e IOTA in difficoltà, e c’è un token unlock in arrivo
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Il mercato delle crypto entra nel mese di ottobre con due criptovalute sul banco degli imputati: Mantra (OM) e IOTA (MIOTA). Due storie diverse, stesso problema di fondo: la fiducia. Una situazione che potrebbe aggravarsi per Mantra con il prossimo unlock di token che comincerà a partire da oggi, 1 ottobre.
Mantra: la condanna degli unlock
Un anno fa Mantra era la promessa delle blockchain votate alla tokenizzazione. Oggi OM è un token dimezzato (anzi, peggio: –86% in dodici mesi), e relegato a soli 0,165 dollari di valore, secondo i dati di CoinGecko.

La capitalizzazione da 179 milioni di dollari riesce ancora a tenere in piedi il progetto, ma una liquidità da 20 milioni al giorno non basterà a reggere la tempesta in arrivo.
Dal 1° all’8 ottobre scatteranno infatti gli unlock giornalieri da 485.000 OM (circa 80.000 dollari), lo 0,03% dell’intera supply. Non è solo un problema tecnico: metà della supply è ancora quella “vecchia”, e un altro 17% è in mano ai contributor interni, pronti a liberarsi delle loro quote non appena i vincoli lo permetteranno.

La domanda è semplice: chi comprerà il token? Perché se non entrano nuovi utenti o nuove partnership, ogni sblocco è benzina sul fuoco di un trend ribassista già in atto da tempo. Difficile immaginare che OM possa tornare ai massimi estivi, intorno agli 0,34 dollari, senza un cambio radicale.
IOTA: un veterano senza risorse
IOTA si muove appena a 0,167 dollari (+1,7% nella giornata), con una capitalizzazione di 681 milioni di dollari secondo i dati di DefiLlama.

Il progetto che anni fa presentava il Tangle come una rivoluzione oggi sembra un veterano allo sbando. Il Tangle, a differenza della blockchain classica, era un DAG in cui ogni transazione ne validava altre due: niente miner, zero commissioni e una scalabilità infinita, pensata per l’Internet of Things.
Un’architettura affascinante sulla carta, che però non ha mai mantenuto le promesse: problemi tecnici, falle di sicurezza e una scarsa adozione hanno spento quell’entusiasmo che a un certo punto sembrava inarrestabile.
Il dato parla chiaro: –12,5% nel mese, ma ancora +23% rispetto a un anno fa. Segno che qualche whale resiste, ma la crescita dei wallet è piatta, l’ecosistema DeFi inesistente e gli sviluppatori guardano altrove, verso i layer1 emergenti come SUI e SEI.
In pratica: IOTA non crolla, ma neanche cresce. E in un mercato che vive di hype e liquidità, la stagnazione è il peggior nemico.
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Mantra affronta un unlock che suona come una sentenza, mentre IOTA rimane intrappolata nel limbo dei progetti che si sono arenati. La realtà è semplice: senza nuove idee e senza flussi istituzionali OM rischia di affondare, e IOTA di scivolare nell’oblio.
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