Le balene liquidano 200 milioni di XRP subito dopo il debutto dell’ETF
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Dopo il debutto brillante del primo ETF su XRP è arrivato un rallentamento. Il lancio del fondo spot di Canary Capital è stato epocale(ha superato persino l’ETF con staking di Bitwise di un milione) ma le balene hanno subito smorzato l’entusiasmo: nelle 48 ore successive hanno liquidato 200 milioni di XRP.
A confermarlo è stato il noto analista on-chain Ali Martinez con un post su X.
XRP potrebbe continuare a scendere
Ripple si è finalmente lasciata alle spalle la lunga battaglia legale contro l’ente borsistico americano e la chiusura ha permesso il lancio del primo ETF spot su XRP, firmato Canary Capital, sul Nasdaq.
Il fondo è partito giovedì ed è stato uno dei lancio migliori dell’anno: nella prima giornata di trading ha registrato un volume di 58 milioni di dollari e più di 250 milioni di afflussi.
Il debutto è stato da record, ma le balene hanno deciso di remare contro, liquidando le loro riserve.
XRP è ancora tinto di rosso e ha perso il 4,3% nelle ultime 24 ore, scivolando da 2,31 a 2,22 dollari. L’asset ha tracciato una serie di massimi decrescenti che segnalano una pressione di vendita nel breve termine.
La trader Tara ha notato che XRP si sta avvicinando a un’area di acquisto intorno ai 2 dollari. Secondo l’esperta, il token di Ripple potrebbe scendere verso i 2,05 dollari o persino a 1,88 dollari se Bitcoin non riuscisse a stabilizzarsi. La volatilità potrebbe aumentare man mano che l’asset toccherà queste zone.
I forti afflussi dell’ETF non si sono riflessi nel volume di trading, poiché il prodotto utilizza creazioni in kind (scambi diretti tra quote dell’ETF e XRP), permettendo alle istituzioni di operare senza lasciare traccia nei registri pubblici degli ordini.
Secondo Nate Geraci, analista specializzato in ETF, questo spiega come l’ETF ha registrato un volume basso ma afflussi elevati.
I dati della piattaforma Nansen hanno mostrato che i wallet ” smart money” si stanno comportando in modo diverso dalle whale. Nelle ultime 24 ore hanno aggiunto 44 milioni di dollari in posizioni long.
La discrepanza tra il comportamento delle balene e delle istituzioni potrebbe essere dovuta al sentiment di incertezza presente nel mercato.
La propensione al rischio è calata. Gli ETF su Bitcoin hanno segnato 866 milioni di dollari di deflussi in un solo giorno, una delle peggiori sessioni di sempre.
Ripple accoglie la proposta della banca centrale americana
Nel mercato il clima è teso, anche se oggi c’è stato un lievissimo recupero dopo il sell-off del fine settimana. Intanto la Fed ha teso la mano al settore introducendo gli account master “skinny”. Ripple ha accolto positivamente l’iniziativa.
I master account “skinny” sono una versione ridotta dei tradizionali conti riservati alle banche. Non offrono l’intera gamma di servizi della Fed, come scoperti giornalieri, prestiti d’emergenza o interessi sui saldi, ma garantiscono comunque un collegamento diretto all’infrastruttura della banca centrale.
Durante un’intervista Reuters, Stuart Alderoty, Chief Legal Officer di Ripple, ha spiegato che questi nuovi conti potrebbero rassicurare le banche, da tempo preoccupate per l’impatto di crypto e fintech sulla stabilità finanziaria.
Waller sostiene che gli emittenti di stablecoin e le società crypto dovrebbero poter utilizzare direttamente i sistemi di pagamento della Fed, riducendo la dipendenza dalle banche tradizionali che spesso esitano a servire il settore.
Il governatore ha invitato le autorità a “accogliere il cambiamento, senza evitarlo”, mostrando un atteggiamento più aperto verso la finanza decentralizzata.
Ripple aveva già richiesto un master account per supportare RLUSD, la sua stablecoin “peggata” al dollaro.
Alderoty ritiene che bypassare le banche come intermediari potrebbe accelerare le transazioni e ridurne i costi, aumentando le possibilità di adozione mainstream per RLUSD e aiutare la stablecoin a competere in un mercato dominato da Tether e Circle.
Secondo lui un collegamento diretto con la Fed rafforzerebbe stabilità e riscattabilità, permettendo alle aziende di convertire rapidamente titoli del Tesoro in dollari senza passare da banche intermediarie.
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