La Fed taglia i tassi d’interesse: è una buona notizia per Bitcoin, XRP e Solana?
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Come previsto, la Federal Reserve ha tagliato i tassi di interesse per la prima volta quest’anno, optando per una riduzione di 25 punti base. Inizialmente, la reazione dei mercati azionari e delle criptovalute è stata – per usare un eufemismo – piuttosto contenuta. Insomma niente di sorprendente, considerando che la mossa era sostanzialmente scontata.
Ma qualcosa di interessante sta accadendo nelle prime ore di oggi, giovedì 18 settembre. I futures sia dell’S&P 500 sia del Nasdaq, a forte componente tecnologica, sono in rialzo. Inoltre Bitcoin – che, durante la conferenza stampa del presidente della Fed, Jerome Powell, stava scendendo sotto i 115.000 dollari – nelle ore successive è rapidamente risalito verso i 118.000 dollari, per poi stabilizzarsi attorno ai 117.000 dollari.

Quindi, che cosa sta succedendo? Cosa accadrà adesso?
Le prossime mosse della Fed
A quanto pare, la Fed prevede di tagliare i tassi di interesse altre due volte entro la fine del 2025. Ma Powell ha chiarito una cosa: rimane cauto. Parlando con i giornalisti, ha spiegato che le decisioni sulle future riduzioni saranno prese “in base a ciascun incontro” con il Federal Open Market Committee, che seguirà attentamente i dati sul mercato del lavoro e sull’inflazione.
Il presidente ha ammesso che è difficile valutare l’impatto completo dei dazi di Donald Trump sul costo della vita e sull’economia più ampia, in un contesto in cui ci sono preoccupazioni sul fatto che l’inflazione possa rimanere sopra l’obiettivo del 2% della Fed per più tempo del previsto.
I dati pubblicati dalla Fed mostrano che la decisione di tagliare i tassi è stata quasi unanime tra i membri del FOMC, con una sola eccezione: Stephen Miran, recentemente nominato da Trump, che era a favore di una riduzione molto più drastica del costo del credito, in linea con le ripetute richieste del presidente degli Stati Uniti di tassi notevolmente più bassi.
Trump al momento non è negli Stati Uniti, ma in visita ufficiale in Gran Bretagna, e ancora non si è espresso sul taglio dei tassi ma non serve essere degli indovini per capire cosa penserà, considerando i suoi continui riferimenti a “Too Late” Jerome Powell.
In modo curioso, sia Powell sia Trump concordano su un punto: questo taglio non avrà un impatto significativo sull’economia. Ma c’è il timore che la mossa della Fed rappresenti un aumento dell’ingerenza politica dalla Casa Bianca e, se fosse vero, potrebbe spaventare i mercati.
Max Gokham, vice direttore degli investimenti di Franklin Templeton Investment Solutions, ha un’opinione interessante su come il clima economico potrebbe influenzare i mercati delle criptovalute in futuro:
“Le stesse politiche che alimentano l’inflazione e indeboliscono i Treasury stanno anche creando le basi per una rinascita degli asset digitali. Token come XRP e SOL potrebbero vedere una maggiore adozione transfrontaliera grazie a nuovi canali di pagamento.”
Come stanno reagendo le crypto
Guardando la situazione attuale, sono le criptovalute più piccole quelle che hanno registrato i maggiori aumenti nelle ultime 24 ore. BTC è aumentato solo dello 0,77% — praticamente stabile — mentre ETH e XRP sono cresciuti del 2,6% ciascuno, con Solana che è salita del 5%.
Alcuni analisti ritengono che ulteriori tagli dei tassi da parte della Fed possano essere un catalizzatore essenziale per spingere i mercati al rialzo nei prossimi mesi, con ogni successiva riduzione che fungerà da “iniezione di energia” per gli asset più rischiosi.
La statua dorata di Trump

Prima della conferenza di Powell, a Washington DC è stata installata una scultura piuttosto curiosa: una statua dorata di Donald Trump che tiene in mano un Bitcoin. Gli investitori crypto dietro l’iniziativa hanno detto di sperare che serva da stimolo per avviare “una conversazione sul futuro della valuta emessa dal governo.”
Dall’altra parte dell’Atlantico, vale la pena dare uno sguardo alla Bank of England, che giovedì prenderà anch’essa una decisione sui tassi di interesse. Questi annunci tendono ad avere un impatto minore su Bitcoin rispetto a quelli della Fed ma gli analisti, a Londra, si aspettano in larga misura che il costo del credito rimanga invariato. Un fattore importante qui è l’inflazione che resta alta e che ad agosto è rimasta ferma al 3,8%.
Il Federal Open Market Committee si riunirà di nuovo alla fine di ottobre e i dati dello strumento CME FedWatch indicano attualmente un 87,7% di probabilità di un’ulteriore riduzione di 25 punti base in quell’occasione. Sarà interessante vedere come queste probabilità evolveranno nelle prossime sei settimane.
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