Crollo Bitcoin: queste le crypto che stanno perdendo di più

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Lucio Prosperi

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Oct 2023

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Ultimo aggiornamento: 

Novembre 14, 2025

Il mercato delle criptovalute sta attraversando una fase di forte volatilità. Bitcoin scende del 6% oggi, con il prezzo poco al di sotto dei $97.000 e segnando un calo mensile di quasi il 14%.

Questo contesto ribassista non risparmia le altcoin, con diverse monete digitali che registrano perdite significative nelle ultime 24 ore. Ecco di chi si tratta.

Story (IP): il crollo del -14% colpisce la blockchain della proprietà intellettuale

Story registra il ribasso più marcato della giornata con una perdita del -14%, portando il prezzo a $3,30. Il volume di scambio nelle ultime 24 ore si attesta a $102,5 milioni, segno di un’intensa attività di trading durante questa fase di correzione.

Il forte ribasso odierno potrebbe essere attribuito al sentiment generale negativo del mercato crypto e a una pressione di vendita concentrata, tipica delle fasi di correzione che colpiscono indistintamente progetti innovativi e consolidati.

Jupiter (JUP): il DEX aggregator di Solana perde il -13%

Jupiter, uno dei protagonisti dell’ecosistema Solana, registra una perdita del -13% con il prezzo che scende a $0,2941. Il volume di trading giornaliero si ferma a $56,4 milioni, evidenziando una partecipazione significativa degli investitori nonostante il ribasso.

Il calo del -13% di Jupiter riflette le difficoltà generali del settore DeFi e potrebbe essere correlato alla performance dell’intera blockchain Solana. Quando l’ecosistema principale mostra segni di debolezza, i protocolli costruiti su di esso tendono a seguire la stessa direzione, amplificando talvolta i movimenti ribassisti.

Aave (AAVE): anche il protocollo di lending perde il -13%

Aave, uno dei protocolli di finanza decentralizzata più affermati, subisce un ribasso del -13%, con il prezzo che scende a $184,96. Il dato più significativo è il volume di scambio giornaliero che raggiunge $625,9 milioni, il più alto tra le tre criptovalute analizzate.

Il ribasso di Aave è particolarmente significativo considerando la sua posizione di rilievo nel panorama DeFi. Con un volume così elevato, il calo suggerisce movimenti istituzionali o di grandi investitori che stanno riposizionando i propri portafogli in questa fase di incertezza.

Opportunità alternative: le prevendite che stanno raccogliendo milioni

E mentre il mercato principale attraversa una fase di correzione, il segmento delle prevendite continua a mostrare segnali positivi, con progetti emergenti che attraggono notevoli capitali.

• Bitcoin Hyper (HYPER) guida la classifica con $27 milioni raccolti in presale. Il progetto si propone come soluzione Layer 2 per Bitcoin, puntando a risolvere i problemi di velocità e scalabilità della rete principale. L’ecosistema include wallet, explorer, bridge e sistema di staking. Un elemento chiave della strategia è l’allocazione di $2,7 milioni dei fondi raccolti per listing su exchange Tier-1, segnalando l’intenzione del team di garantire liquidità e accessibilità al token.
• Best Wallet Token (BEST) ha raccolto $17 milioni e si prepara al lancio ufficiale previsto per il 28 novembre. Il progetto si posiziona come alternativa a MetaMask e Trust Wallet, offrendo un’interfaccia più intuitiva e supporto multi-chain. Lo staking è già attivo con un APY del 77%, con circa 340 milioni di token già bloccati. Il token BEST offre utilità concrete: ricompense di staking maggiorate, governance della community, commissioni ridotte nell’app e accesso anticipato a nuovi progetti Web3.
• Maxi Doge (MAXI) ha superato i $4 milioni in presale, presentandosi come meme coin con funzionalità concrete. Il progetto integra staking, NFT e applicazioni nel metaverso, offrendo agli investitori non solo un’opportunità speculativa ma anche un ecosistema con utilità reali. Il prezzo attuale, estremamente basso, rende l’ingresso particolarmente accessibile, mentre il meccanismo di staking offre un APY del 77% per chi partecipa alla presale.

Come sempre raccomandiamo la massima prudenza, le prevendite possono generare grossi ricavi ma non vi è alcuna garanzia di guadagno.