Bitcoin potrebbe crollare a 58.000 dollari secondo Peter Brandt
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Il mercato crypto continua a rimanere sotto pressione, con una discesa che ha sorpreso molti investitori e ha alimentato un forte clima di incertezza. Per Peter Brandt, però, questo movimento non rappresenta un’anomalia, ma una fase tipica del ciclo quadriennale che ha accompagnato tutte le precedenti Bull Run.
Nel suo ultimo post pubblicato su X, l’analista ha definito l’attuale correzione “la cosa migliore che potesse accadere a Bitcoin”, spiegando che una fase di reset profondo è spesso indispensabile per dare stabilità al successivo movimento rialzista.
Brandt sostiene che il mercato possa proseguire la discesa fino alla zona dei 58.000 dollari, una soglia tecnica che l’analista considera decisiva, una prima area di supporto, più superficiale, era stata inizialmente individuata intorno a 81.000, ma secondo Brandt questo livello potrebbe non bastare a fermare la pressione ribassista.

L’inasprimento delle vendite è stato accentuato dal trasferimento di circa 950 milioni di dollari legati all’antesignano degli exchange: Mt. Gox., che ha alimentato il timore di nuove liquidazioni e ha aumentato il nervosismo.
La pressione macroeconomica, i movimenti delle balene e la riduzione delle posizioni da parte dei detentori di lungo periodo hanno inoltre contribuito a intensificare un trend ribassista che trova conferma nelle dinamiche storiche, Markus Thielen, Julio Moreno di CryptoQuant e altri analisti hanno osservato una corrispondenza perfetta tra il ciclo attuale e i movimenti registrati nei cicli passati.
Il modello ciclico e la proiezione verso il 2029
Uno dei punti centrali dell’analisi di Brandt riguarda il suo modello ciclico, che considera il completamento della fase ribassista come il preludio di un movimento rialzista molto più ampio. Secondo la sua lettura, la fase di ripartenza potrebbe configurarsi come l’inizio di un ciclo destinato a culminare nel terzo trimestre del 2029, con un target teorico che potrebbe estendersi fino all’area dei 200.000 dollari.
Brandt ha anche condiviso dettagli sulla sua esposizione personale, affermando di detenere ancora il 40% delle sue posizioni in Bitcoin, acquistate mediamente a un valore pari a un ventesimo rispetto al prezzo medio di acquisto associato alla strategia adottata da Michael Saylor tramite MicroStrategy.
A supporto della sua teoria, Brandt ricorda che in tutti i cicli precedenti Bitcoin ha raggiunto il massimo tra i 1060 e i 1070 giorni dopo l’halving, e la struttura attuale sembra seguire lo stesso schema. Una forte spinta ribassista prima della ripresa viene inoltre considerata una caratteristica costante dei cicli storici.
Il segnale ribassista: Death Cross
Il mercato ha mostrato un ulteriore segnale di debolezza con la formazione del death cross sul grafico giornaliero, il death cross è un segnale tecnico che si verifica quando la media mobile a 50 giorni, indicatore che rappresenta l’andamento di breve periodo, incrocia al ribasso la media mobile a 200 giorni, che invece mostra la tendenza di lungo periodo.

Quando questo incrocio avviene, significa che il mercato sta perdendo forza in modo costante e che la pressione ribassista è superiore a quella rialzista, per questo motivo, nella maggior parte dei casi, il death cross viene interpretato come la conferma dell’inizio o della continuazione di una fase discendente.
In questo contesto, il segnale ha contribuito a spingere Bitcoin sotto i 95.000, accentuando il clima di sfiducia tra i trader, è rilevante anche la posizione della media mobile a 200 settimane, attualmente vicina a 56.000, un livello particolarmente importante per valutare la profondità della correzione.
Gli ultimi dati disponibili mostrano Bitcoin scambiare intorno a 84.262, con un minimo giornaliero di 82.082 e un massimo di 92.346, il volume degli scambi è aumentato del 38% nelle ultime 24 ore, confermando un contesto altamente volatile.
La previsione su XRP e il parallelo con Bitcoin
Un elemento interessante, utile a contestualizzare la visione di Brandt, è la sua recente analisi dedicata a XRP, ad ottobre aveva aperto una posizione ribassista prevedendo un calo a 2.2, il mercato, nelle settimane successive, è effettivamente sceso da 3 a 2.2, confermando la precisione della previsione.
Questa sequenza di previsioni rafforza il quadro elaborato da Brandt per Bitcoin: una fase ribassista profonda ma coerente con la struttura dei cicli storici.
Insomma, secondo l’analisi di Brandt, l’attuale correzione rappresenta una fase necessaria per la costruzione del prossimo grande ciclo rialzista.
La zona dei 58.000 dollari resta il livello chiave da monitorare nelle prossime settimane. Solo dopo il completamento della fase discendente, secondo i suoi modelli, Bitcoin potrebbe puntare nuovamente a livelli più alti, con un potenziale che potrebbe estendersi fino al 2029.
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