Bitcoin perde i 100.000 dollari e manda in rosso il mercato crypto
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Mattinata difficile per le crypto dopo che Bitcoin, nella tarda serata di ieri, ha perso il supporto dei 100.000 dollari, scendendo fino a 96.000 dollari e, nel momento in cui scriviamo, ha recuperato leggermente raggiungendo i 97.052 dollari.

Bitcoin continua a muoversi all’interno di quella che Glassnode ha definito una fase di “consolidation limbo”, un intervallo ristretto compreso tra 97.000 e 111.900 dollari che finora non ha prodotto segnali credibili di una ripartenza rialzista.
Nel frattempo, deflussi dagli ETF spot USA, leve moderate sui derivati e un’elevata domanda di opzioni put continuano a suggerire un mercato prudente e privo di convinzione da parte degli investitori.
Mercato in consolidamento tra supporti e resistenze chiave
Nel corso dell’ultima settimana Bitcoin era già sceso sotto la soglia dei 100.000 dollari, proseguendo un movimento discendente iniziato a inizio ottobre.
Questo affondo ha spinto il mercato in un “regime moderatamente ribassista”, dove il prezzo si mantiene al di sotto del costo medio degli holder di breve termine.
Il range definito da Glassnode è delimitato da una forte resistenza tra 106.000 e 118.000 dollari e da un supporto locale tra 97.500 e 100.000 dollari.
Una fase di accumulo registrata intorno ai 100.000 dollari suggerisce che una parte dei venditori stia iniziando a esaurire la pressione ribassista. Tuttavia, finché Bitcoin non riconquisterà in modo stabile il costo medio degli holder di breve termine — stimato da Glassnode in circa 111.900 dollari — il potenziale resterà limitato.

Anche gli indicatori off-chain confermano prudenza: deflussi dagli ETF spot, funding rate contenuti e open interest moderato indicano una debole partecipazione, mentre il mercato delle opzioni mostra una chiara preferenza per coperture al ribasso intorno ai 100.000 dollari.
Secondo Glassnode, solo un ritorno deciso dei flussi in ingresso sugli ETF potrebbe ristabilire fiducia istituzionale e sostenere un movimento al rialzo. Al contrario, deflussi prolungati rafforzerebbero un’impostazione più difensiva, aumentando la probabilità che Bitcoin rimanga confinato nel range attuale.
Una zona di prezzo critica sotto i 100.000 dolla
Glassnode definisce l’area sotto i 100.000 dollari come un vero “battleground”, un punto in cui iniziano a emergere segnali di esaurimento dei venditori.
Il ribasso verso i 98.000 dollari ha prodotto oltre l’80% di valore realizzato in perdita, un livello di capitolazione superiore a quello osservato in alcune delle fasi più intense del ciclo in corso. Un dato che conferma la centralità della soglia psicologica dei 100.000 dollari per la stabilità del prezzo.
Allo stesso tempo, il profitto realizzato dagli holder di breve termine resta contenuto da giugno 2025, segno che la domanda dei nuovi entranti non è ancora sufficiente a sostenere una rottura decisa delle resistenze.

La volatilità compressa e l’assenza di un’espansione dei volumi indicano un mercato che assorbe informazioni, più che prepararsi all’inversione.
Conclusioni
Secondo Glassnode, Bitcoin non si trova in una condizione ribassista strutturale, ma nemmeno in un contesto favorevole a un’inversione rialzista.
I segnali on-chain e off-chain indicano una fase di consolidamento, con la soglia dei 100.000 dollari come spartiacque psicologico e il corridoio tra 97.000 e 111.900 dollari come area in cui il prezzo probabilmente continuerà a oscillare.
Finché non emergeranno nuovi afflussi istituzionali o un catalizzatore macro decisivo, Bitcoin potrebbe rimanere intrappolato nel suo “limbo”
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