Bitcoin: il suo valore è nel servizio, non nel prezzo
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In un promemoria inviato ai clienti martedì sera Matt Hougan, Chief Investment Officer di Bitwise, ha affermato che l’attuale calo di Bitcoin, che ha perso il 27,5% dal massimo storico toccato a ottobre, non desta preoccupazione, e lo ha definito un “rumore di breve termine”.
Hougan ha poi spiegato che nella maggior parte delle conversazioni con i consulenti pone sempre la stessa domanda: come può qualcosa che non genera profitti o dividendi valere 2 trilioni di dollari? La risposta, a suo avviso, è quella considerare Bitcoin non come un asset fisico, ma come un servizio digitale.
Secondo Hougan, la funzione principale di Bitcoin è quella di fornire un servizio di custodia della ricchezza, un modo per conservare valore senza dipendere da banche, governi o intermediari. Inquadrarlo così, ha aggiunto, elimina il disagio che alcuni provano verso un asset intangibile.
“Il valore delle azioni di Microsoft è legato al numero di persone che vogliono il suo servizio”, ha scritto Hougan. “Bitcoin segue la stessa logica: più persone vogliono il suo servizio, più aumenta il suo valore”.
A differenza del software, però, Bitcoin non può essere affittato o acquistato in abbonamento: “l’unico modo per ottenere il servizio è quello di comprare l’asset”, ha ricordato.
Secondo Hougan, il motivo per cui Bitcoin è aumentato del 28.000% nell’ultimo decennio è semplice: molte persone hanno chiesto il “servizio Bitcoin”, ma l’offerta non è aumentata.
A differenza di un’azienda che può produrre più beni o assumere più clienti, Bitcoin ha una fornitura limitata e una curva di emissione che non cambia. Ogni nuovo investitore che vuole accedervi deve quindi acquistare una parte dell’offerta esistente, facendo salire il prezzo.
È questo squilibrio tra domanda crescente e offerta fissa, spiega Hougan, ad aver generato l’enorme apprezzamento: negli ultimi dieci anni, istituzioni finanziarie, fondi pensione, fondi sovrani, grandi investitori e milioni di retail hanno iniziato a voler utilizzare Bitcoin come “cassaforte digitale”.
Cosa guiderà l’adozione di Bitcoin nei prossimi anni?
Hougan ha anche individuato due tendenze che continueranno a spingere l’adozione di Bitcoin nei prossimi anni.
La prima è la digitalizzazione della vita economica. Pagamenti, risparmi, documenti di identità e contratti sono ormai online, e per questo cresce anche il bisogno di strumenti progettati per un mondo digitale. Bitcoin, in questo contesto, si comporta come una “cassaforte online” che non dipende da banche o intermediari e che può essere controllata direttamente dall’utente.
La seconda è l’aumento del debito pubblico globale. Governi di tutto il mondo continuano a espandere la spesa, creando, secondo Hougan, un problema di fiducia di lungo periodo nelle valute tradizionali. Ed è proprio in questi scenari che le persone cercano un deposito di valore che non dipenda dalla politica monetaria di nessun Paese.
Esperti divisi sul fatto che il sell-off di Bitcoin segnali un nuovo inverno crypto
Nonostante la correzione, diversi analisti, come Danny Nelson di Bitwise e Tim Sun di HashKey, ritengono che il calo attuale sia una normale reazione allo scenario macroeconomico piuttosto che l’inizio di un inverno crypto.
Secondo loro, a differenza dei crolli precedenti, questo ciclo non è stato segnato da eventi catastrofici come il fallimento di LUNA o dell’exchange FTX, mentre l’infrastruttura della blockchain, dalla tokenizzazione all’espansione delle stablecoin, continua a rafforzarsi.
Altri analisti sottolineano che l’assenza di un picco e il ruolo della liquidità globale rendono questo ribasso diverso da quelli delle passate fasi ribassiste.
Diversi esperti concordano però che le prossime settimane dipenderanno dalla politica monetaria statunitense. Se la Federal Reserve non allenterà la stretta sul costo del denaro, la liquidità potrebbe restringersi ulteriormente.
Se invece le aspettative sui tassi di interesse dovessero ammorbidirsi, il mercato potrebbe stabilizzarsi, offrendo agli investitori una finestra per accumulare in vista del prossimo rimbalzo.
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