La Corte Suprema rifiuta di esaminare il caso sulla privacy dei dati degli utenti Coinbase

La Corte Suprema degli Stati Uniti ha rifiutato di esaminare un caso di lunga data sulla privacy riguardante una richiesta dell'Internal Revenue Service (IRS) di dati su migliaia di clienti di Coinbase.

In un ordine emesso lunedì, i giudici hanno respinto una petizione per un writ di certiorari — essenzialmente un'autorizzazione a fare appello contro la decisione di una corte d'appello — presentata da un cliente di Coinbase che sosteneva che il sequestro dei dati dell'IRS del 2016 avesse violato i suoi diritti garantiti dal Quarto Emendamento, che tutela gli americani da perquisizioni e sequestri ingiustificati da parte del governo.

L'attore, James "Jim" Harper, inizialmenteha intentato una causacontro l'IRS nel 2020, quasi un anno dopo che lui e migliaia di altri clienti di Coinbasericevuto lettere dall'IRS, avvertendoli che potrebbero non aver dichiarato redditi e pagato le relative tasse derivanti dalle transazioni in criptovalute, oppure che non hanno riportato correttamente tali transazioni.

Nella sua denuncia, Harper ha affermato che la cosiddetta "John Doe summons" dell'IRS — uno strumento utilizzato dall'agenzia per individuare potenziali violazioni fiscali da parte di soggetti non identificati, obbligando le istituzioni finanziarie a fornire documenti e altre informazioni utili per l'identificazione di possibili trasgressori — nei confronti di Coinbase è incostituzionale.

“Dove un tempo mancava dell’autorità per esaminare i documenti privati di una persona anche con l’uso di un mandato, l’Internal Revenue Service ha ora acquisito il potere di richiedere l’accesso alle informazioni private di chiunque senza alcun processo giudiziario,” hanno scritto gli avvocati di Harper nella loro causa. “L’IRS richiede l’accesso anche quando una persona ha stipulato un contratto con una terza parte che promette di proteggere le sue informazioni private da tale intrusione.”

Nel 2021, un tribunale distrettuale del New Hampshire ha rigettato la causa intentata da Harper, schierandosi con l'IRS. Harper ha presentato ricorso e, nel 2023, un altro giudice del tribunale distrettuale del New Hampshire ha nuovamente dato ragione all'IRS e respinto il caso, scrivendo: «Come ha recentemente riaffermato la Corte Suprema, "[pi]erseguiere le imposte non pagate e i soggetti debitori, ‘il Congresso ha conferito all’Amministrazione una vasta discrezionalità nell’emissione di convocazioni.’ Le azioni dell’IRS oggetto della presente vicenda rientrano pienamente in tale ampia discrezionalità, e Harper non ha diritto a protezioni o a rimborsi al di là delle ‘tutele’ e dei controlli esistenti, imposti dal Congresso e dai tribunali, sui poteri dell’IRS.»

Harper ha nuovamente presentato ricorso e, nel 2024, una corte d’appello degli Stati Uniti ha confermato la decisione del tribunale inferiore di respingere il caso. A febbraio, Harper ha depositato una petizione per un decreto di certiorari presso la Corte Suprema, rappresentando la sua ultima opportunità per ottenere un esito diverso nella lunga battaglia legale.

Da quando la petizione di Harper è stata presentata a febbraio, numerosi prestigiosi istituti di ricerca e aziende, tra cui Coinbase e X, hanno depositato memorie amiche della corte nel caso, sostenendo che la Corte Suprema dovrebbe prendere in esame la questione e rivedere la cosiddetta dottrina della terza parte, un principio giuridico risalente a una decisione della Corte Suprema del 1976, secondo cui gli individui non hanno una ragionevole aspettativa di privacy per le informazioni condivise volontariamente con una terza parte, il che implica che le agenzie governative possono accedere a tali informazioni senza mandato o causa probabile, senza violare il Quarto Emendamento.

Tuttavia, la Corte Suprema è rimasta impassibile. Non ha fornito ulteriori informazioni né giustificazioni per il suo ordine di lunedì che ha respinto la petizione di Harper, scrivendo semplicemente:

La richiesta di emissione del decreto di certiorari è stata respinta.