XRP: slitta l’ETF spot e appare la croce della morte
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Il verdetto per l’ETF spot su XRP da parte dell’ente regolatore borsistico americano è slittato ancora una volta.
La data del 18 ottobre, indicata per il via libera al fondo spot firmato Grayscale, è saltata a causa del prolungato shutdown del governo statunitense (iniziato il 1° ottobre), che ha bloccato parte delle attività normative ( la SEC sta operando con un organico ridotto).
L’ente regolatore non è al momento in grado di esaminare nuove richieste né di portare avanti le revisioni in corso, lasciando così numerosi prodotti bloccati in un limbo.
Le tempistiche si allungano oltre le attese e potrebbe volerci ancora un mese per il debutto sul mercato degli Exchange-Traded Fund (ETF) basati sull’altcoin.
Intanto XRP ne sta risentendo ed è ancora sotto pressione, frenato dai segnali tecnici.
Nel grafico spunta una “Death Cross”: XRP sta per registrare un altro crollo?
L’analista crypto Joe Swanson ha individuato alcuni segnali ribassisti per il token di Ripple. La sua analisi mostra che XRP è ancora sotto pressione a causa del forte sell-off del mercato della scorsa settimana, anche se stamattina è tornato a tingersi di verde.
Nel grafico è comparsa una Death Cross (o Croce della Morte). Si tratta di un pattern grafico che si forma quando la media mobile a 50 giorni scende sotto quella a 200. Entrambe le curve puntano verso il basso, una configurazione che solitamente anticipa altri ribassi.
Inoltre, il token sta rimanendo sotto un’importante resistenza: la soglia dei 2,70 dollari, che si trova all’interno di un pattern a triangolo discendente.
Un altro livello cruciale per l’asset rimane il supporto a 2 dollari. Se non riuscisse a tenerlo potrebbe innescare un trend pienamente ribassista.
Il quadro resta complesso. Sul fronte dei fondamentali si intravedono segnali positivi, ma la parte tecnica mostra un indebolimento. Inoltre, i ritardi legati all’approvazione degli ETF continuano a pesare sul sentiment e mantengono alta l’incertezza tra gli investitori.
Il recupero della soglia dei 2,70 dollari sarebbe il primo passo per un’inversione del trend. Per ora, l’attenzione resta sull’ok dell’ETF spot XRP (una volta terminato lo shutdown del governo USA) e la tenuta del supporto a 2 dollari.
Alternativa a XRP
Gli investitori sono cauti e molti stanno diversificando con le crypto appena uscite, come Pepenode.
La meme coin ERC-20 Pepenode si ispira a Pepe e propone un approccio innovativo al mining crypto attraverso un’ applicazione mobile semplice da usare.
La piattaforma rende accessibile il mining di criptovalute attraverso un gioco educativo. Gli utenti imparano come funziona il mining, generando allo stesso tempo un reddito passivo.
All’interno dell’app è possibile creare un rig di mining virtuale, acquistare nodi, attivare server e ottenere rendimenti. Ogni nodo permette di ottenere premi in $PEPENODE, il token nativo del progetto, ma gli utenti possono anche guadagnare le migliori meme coin come Pepe Coin (PEPE) e Fartcoin.
Il token nativo PEPENODE è in piena prevendita. Al momento è disponibile al prezzo di 0.0011094 dollari, ma aumenterà nel prossimo round. I titolari possono mettere direttamente in staking il token senza dover aspettare la fine della prevendita. Al momento l’APY è del 681%.
Per partecipare alla presale, basta visitare il sito ufficiale di PepeNode, collegarsi con un wallet crypto (come Best Wallet) e comprare il token nativo utilizzando ETH, BNB, USDT e persino la carta di credito. È possibile seguire la guida passo passo.
La meme coin è presente anche nella sezione “Upcoming Tokens” di Best Wallet, in cui è presenta una lista di progetti crypto in fase di prevendita, selezionate dal team di sviluppo.
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