Trader crypto in crisi: l’interruzione di ChatGPT evidenzia la dipendenza dall’IA

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Laura Di Maria

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Nov 2023

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Ultimo aggiornamento: 

Giugno 11, 2025

Ieri 10 giugno un’interruzione su larga scala ha colpito il modello di intelligenza artificiale di punta: ChatGPT. L’incidente ha causato disagi in diversi settori e ha messo in allarme la sua vasta base di utenti.

La stessa società ha subito informato gli utenti di aver subito un’interruzione del servizio che ha dato origine a “tassi di errore elevati e latenze”. Non solo l’interfaccia base di ChatGPT, anche i servizi API di OpenAI hanno subito interruzioni.

Come spesso accade, una volta confermato l’incidente, molti utenti hanno usato le principali piattaforme social, soprattutto X, per sfogarsi e scherzare sulla loro improvvisa crisi di produttività.

Meme e post sarcastici hanno invaso le timeline. Molti ironizzavano sul fatto di “non sapere come pensare senza il loro compagno IA” o che “il 90% del loro lavoro era appena sparito”. Gli sviluppatori scherzavano invece su quanto fosse strano fissare lo schermo senza suggerimenti di codice.

Questo crollo collettivo ha mostrato quanto l’intelligenza artificiale sia ormai integrata nei flussi di lavoro quotidiani.

Trader e analisti affrontano ritardi nelle ricerche

Gli investitori retail e gli analisti crypto utilizzano spesso ChatGPT per analizzare white paper complessi, interpretare la tokenomic o confrontare rischi legati agli smart contract.

Anche brevi interruzioni si traducono già in un rallentamento della verifica della due diligence e più esitazioni nelle operazioni di trading, soprattutto nei momenti di alta volatilità.

Molti progetti Web3 integrano bot alimentati da GPT su Telegram, Discord o sui propri siti per supportare onboarding e assistenza alla community.

Un’interruzione può mettere offline questi bot, interrompendo l’interazione in tempo reale e penalizzando l’esperienza utente.

Lo stop improvviso paralizza il lavoro di founder e developer

Dalla stesura di domande per ottenere finanziamenti al perfezionamento del codice degli smart contract, founder singoli e piccoli team attivi sul Web3 fanno sempre più affidamento sull’IA per ottimizzare le risorse limitate.

Un’improvvisa indisponibilità può rallentare le attività, ritardare le consegne e diminuire la produttività interna, soprattutto per i team appena creati che contano sul supporto di poco personale.

Nonostante il disagio temporaneo, le infrastrutture fondamentali delle crypto restano operative. Reti blockchain, exchange decentralizzati e nodi validatori continuano a funzionare normalmente.

I prezzi di mercato difficilmente subiscono impatti significativi, salvo casi di speculazione guidata dal sentiment, evento raro e più legato al panico social che agli strumenti di produttività.

Anche meme e commenti generati dall’IA, ormai parte centrale della cultura crypto e della costruzione delle community, subiscono una battuta d’arresto durante le interruzioni.

Pur non essendo un aspetto centrale, questi momenti di leggerezza e viralità contribuiscono ad animare il sentiment generale e strutturare il coinvolgimento, soprattutto su piattaforme come X e Farcaster.