Previsione prezzo: Ethereum supererà i 4.700 dollari?
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Oggi la seconda crypto di maggior valore è in ripresa, insieme al resto del mercato dopo la notizia del taglio dei tassi. Al momento sta scambiando al livello di 4.600 dollari, con un guadagno del 2,49% nelle ultime 24 ore.
La domanda è in crescita. Lo confermano i dati on-chain, come l’aumento dei token messi in staking e il calo delle riserve di ETH negli exchange.
Short liquidati per 9 milioni di dollari
Inoltre, i dati sulle liquidazioni indicano che i ribassisti hanno subito le perdite maggiori rispetto ai rialzisti. Su numerose piattaforme sono state chiuse posizioni short per oltre 9 milioni di dollari, contro circa 6 milioni di liquidazioni long.

Molti trader short sono stati costretti a uscire dal mercato, contribuendo a una pressione d’acquisto automatica. Le liquidazioni forzate, infatti, avvengono quando i margini collassano, generando ordini di acquisto che spingono l’asset al rialzo.
Anche i long sono stati colpiti, segno che la volatilità di ETH resta elevata. Le liquidazioni, in presenza di leva finanziaria, amplificano ogni movimento: accelerano i rialzi, aggravano i ribassi, e rendono le reazioni del mercato più rapide e imprevedibili.
ETH potrebbe registrare un breakout?
Una heatmap di Binance ha mostrato un’area critica tra 4.500 e 4.700 dollari, dove si concentrano numerose posizioni con leva. Si sono accumulati i cosiddetti cluster di liquidazione, ovvero livelli chiave in cui molte posizioni rischiano di essere chiuse forzatamente.

Se Ethereum riuscisse a superare il range, potrebbe scatenarsi una raffica di liquidazioni short, innescando un possibile short squeeze e spingendo l’asset al rialzo.
Se invece l’asset non riuscisse a superare il range, i ribassisti potrebbero tornare all’attacco, aprendo nuove posizioni short e aumentando la pressione di vendita.
È una zona magnetica, punto di attrito tra domanda e offerta, dove l’asset potrebbe registrare un breakout al rialzo o una correzione.
Anche il funding rate conferma il sentiment positivo
Oltre alle liquidazioni, anche il funding rate offre indicazioni preziose sul sentiment del mercato. Si tratta di un meccanismo che regola l’equilibrio tra posizioni long e short nei contratti futures perpetui, dove i trader pagano o ricevono una piccola fee in base alla direzione dominante del mercato.
Nel caso di Ethereum, il funding rate si è mantenuto intorno allo 0,005%: una percentuale positiva, anche se molto contenuta. Significa che chi è in posizione long sta pagando una piccola somma a chi è short, segnale che la domanda è leggermente più alta sul lato rialzista.
Un funding rate positivo indica che i trader sono disposti a pagare pur di restare esposti a un eventuale aumento dell’asset. In questo caso, però, il valore modesto suggerisce una fiducia costante ma senza euforia.
Il mercato dei futures su ETH resta quindi rialzista, ma in modo misurato: i trader mostrano fiducia, senza ricorrere a leva eccessiva né dare segnali di euforia.
Alternativa a Ethereum
Intanto gli investitori stanno diversificando il loro wallet con altre altcoin come Bitcoin Hyper. Si tratta di una soluzione Layer 2 basata su Bitcoin che riesce a superare i limiti della blockchain di Bitcoin.
In aggiunta, il progetto integra la Solana Virtual Machine (SVM) per permettere l’uso di dApp e smart contract nell’ecosistema di BTC.
Gli utenti possono utilizzare i propri Bitcoin sul Layer 2 di Bitcoin Hyper grazie a un bridge: i BTC vengono bloccati e, in cambio, viene emessa una versione wrapped sul L2 che permette di accedere ai protocolli DeFi, NFT e molto altro.
Le transazioni sono rapidissime e hanno fees minime, rispetto alla mainnet, lenta e costosa. Il token $HYPER serve per pagare le fees di transazione e dà agli utenti il diritto di voto nelle decisioni importanti all’interno dell’ecosistema. Inoltre, i titolari lo possono mettere in staking fin da subito.
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