La SEC avverte: i computer quantistici sono una minaccia per Bitcoin

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Aniello Raul Barone

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Ultimo aggiornamento: 

Settembre 9, 2025

La Securities and Exchange Commission (SEC) ha lanciato un allarme: i computer quantistici potrebbero minacciare le fondamenta crittografiche di Bitcoin, Ethereum e altri già a partire dal 2028.

Questa rivoluzione tecnologica potrebbe “distruggere le fondamenta crittografiche” delle reti blockchain. Si rischia un caos senza precedenti negli scambi finanziari. Peggio ancora, alcuni operatori potrebbero già accumulare dati crittografati per decodificarli in un secondo momento.

Questa minaccia è reale, imminente e solleva una domanda: saremo pronti a migrare verso standard resistenti agli attacchi quantistici prima che sia troppo tardi?

La SEC avverte dell’imminente “Q-Day”

La Crypto Assets Task Force della SEC ha annunciato che entro il 2028, i computer quantistici potrebbero diventare abbastanza potenti da violare gli attuali protocolli crittografici che proteggono oggi Bitcoin, Ethereum e l’intero ecosistema blockchain.

In altre parole, quello che sembra inviolabile potrebbe presto andare in frantumi.

Il rapporto, intitolato Post-Quantum Financial Infrastructure Framework, parla senza mezzi termini di una potenziale catastrofe finanziaria, con asset digitali del valore di migliaia di miliardi improvvisamente vulnerabili.

La roadmap proposta è chiara: audit automatizzati delle piattaforme più fragili, rapida adozione di algoritmi post-quantistici, priorità assoluta ai wallet istituzionali e agli exchange.

Il pericolo non è teorico. La strategia “Harvest Now, Decrypt Later” è già una realtà. Il conto alla rovescia è iniziato.

Che cos’è “Harvest Now, Decrypt Later” e perché è così importante?

Per gli hacker, questa strategia consiste nel raccogliere oggi i dati blockchain crittografati, senza avere la capacità di decifrarli, ma con la promessa di farlo non appena saranno disponibili i computer quantistici. Questo scenario è tanto più allarmante in quanto consente un attacco differito, senza tracce immediate.

Allo stesso tempo, le vulnerabilità crittografiche utilizzate da Bitcoin, come ECDSA, sono direttamente prese di mira da algoritmi quantistici come Shor o Grover. I ricercatori ritengono che sia necessario avviare subito la transizione verso le firme post-quantistiche, pena un fallimento irreversibile nel giro di pochi anni.

Bitcoin Hyper (HYPER): il Layer-2 responsabile che rilancia Bitcoin

Bitcoin Hyper (HYPER) si posiziona come un Layer-2 sulla rete Bitcoin: più veloce, ecologico e moderno. Con un modello Proof-of-Stake, evita il tradizionale dispendio energetico delle blockchain PoW.

• Tokenomics: L’offerta totale è fissata a 21 miliardi di token, un fattore 1.000x rispetto a Bitcoin, e la distribuzione avviene in modo trasparente. Il 30% in tesoreria, Il 25% in marketing, il 5% in ricompense e il resto a sostegno dell’ecosistema. La prevendita ha già raccolto più di 14 milioni di dollari senza allocazioni privilegiate: un modello equo per tutti gli investitori.
• Utilità: Il token HYPER serve a pagare le commissioni, alimentare i ponti inter-blockchain, sbloccare i premi di staking e, prossimamente, attivare il DAO di governance. La sua trasparenza, i suoi audit (CoinSult, Spywolf) e la sua accessibilità lo rendono un progetto Layer-2 credibile, tra le migliori criptovalute, anche in un mercato volatile.

Maxi Doge (MAXI): l’energia dei meme al servizio della finanza decentralizzata

Maxi Doge (MAXI) è una meme coin che incarna lo spirito dei trader più folli: muscoli, velocità e cultura internet.

• Tokenomics: Offerta fissa di 150,24 miliardi di token, senza possibilità di conio futuro e ripartizione prudente. Il 40% in prevendita, il 25% nel Maxi Fund per partnership e ricompense alla comunità, il 15% per lo sviluppo, il 15% per la liquidità e il 5% dedicato alle ricompense di staking.
• Utilità: Il token MAXI è pensato per i trader audaci con generosi APY di staking (fino al 163%), competizione comunitaria e buzz virale, una dinamica che ricorda le imprese di Dogecoin. Maggiore trasparenza grazie ad audit (SolidProof, Coinsult) e una roadmap ambiziosa (listing CEX, multi-chain, leve…). In breve, MAXI non è qui per giocare.

Conclusione

La SEC ci ricorda che l’era quantistica non è più un’astrazione: si preannuncia minacciosa e concreta già dal 2028. Ignorare la minaccia significa giocare con un crollo crittografico di portata sistemica e giocare implica anche la possibilità di perdere. Ma questo allarme può anche essere un’opportunità: trasformare le nostre blockchain, rafforzarne la resilienza e prepararci fin da oggi a un futuro post-quantistico.

Nel frattempo, alcuni progetti indicano la strada da seguire, come Bitcoin Hyper, che cerca di combinare prestazioni, equità e scalabilità incarnando un futuro Bitcoin attivo ed ecologico.

Da parte sua, Maxi Doge incarna la cultura crypto in tutta la sua virulenza, pronta a cavalcare l’onda dell’hype con rigore e trasparenza.

In sostanza, ci sono due lezioni da imparare: da un lato, la tecnologia evolve e lo sviluppo deve stare al passo, in sicurezza. Dall’altro, l’innovazione crypto non dorme mai: che costruisca un ponte verso il futuro o rafforzi il nostro presente, ogni token è un pezzo del puzzle. Non perdiamone nessuno.