La decisione sui tassi della Fed muoverà davvero i mercati crypto questa settimana?

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Lucio Prosperi

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Ultimo aggiornamento: 

Dicembre 8, 2025

Nell’ultima settimana utile per analizzare gli indicatori macroeconomici prima della pausa di fine anno, l’attenzione degli investitori globali è puntata sulla riunione della Federal Reserve, in programma tra martedì e mercoledì. Per i mercati finanziari tradizionali si tratta di un appuntamento cruciale ma anche il settore crypto osserva da vicino ogni mossa della banca centrale statunitense: i cambiamenti nella politica monetaria hanno dimostrato più volte di influenzare liquidità, sentiment e, di conseguenza, i prezzi degli asset digitali.

Durante il fine settimana il mercato delle criptovalute è rimasto stabile. L’unica eccezione è stata l’ennesima “leverage flush” avvenuta domenica sera: un movimento improvviso e violento del prezzo, spesso amplificato o sfruttato da grandi operatori di mercato, che serve a liquidare le posizioni con leva troppo esposte, sia long che short.

Questi eventi stanno diventando sempre più frequenti e fanno parte di un vero e proprio schema ricorrente: un rapido scossone che spinge fuori dal mercato i trader con leva eccessiva, per poi tornare rapidamente alla normalità. Nonostante queste scosse a breve termine, comunque, la struttura complessiva del mercato rimane solida e non sembra subire cambiamenti significativi.

Gli operatori si aspettano un aumento della volatilità man mano che ci si avvicina all’annuncio della Fed. Detto questo, il potenziale taglio di un quarto di punto percentuale, protagonista del meeting del FOMC, sembra già ampiamente scontato nei prezzi. Per questo motivo, molti si chiedono se ci sarà davvero un catalizzatore in grado di smuovere in modo significativo Bitcoin, Ethereum e il resto del mercato.

Gli eventi macro da monitorare (8–12 dicembre)

Questa settimana non è particolarmente ricca di dati economici, ma alcuni indicatori chiave forniranno una fotografia chiara dello stato del mercato del lavoro americano, una delle variabili fondamentali per le decisioni di politica monetaria della Fed.

Martedì 9 dicembre verranno pubblicati i rapporti sulle offerte di lavoro di settembre e ottobre, mentre giovedì 11 dicembre toccherà alle nuove richieste di sussidi di disoccupazione. Indicatori apparentemente semplici ma che aiutano a comprendere la forza del settore occupazionale statunitense: un mercato del lavoro solido tende a supportare una politica monetaria più restrittiva, mentre segnali di indebolimento spingono verso un atteggiamento più accomodante.

Il momento clou arriverà mercoledì 10 dicembre, quando la Federal Reserve annuncerà la sua decisione sui tassi. Le aspettative del mercato sono chiare: secondo il CME Fed Watch Tool, c’è un 88,4% di probabilità che la Fed proceda con un taglio di 25 punti base, portando il range dei federal funds al 3,5% – 3,75%.

Accanto alla decisione sui tassi, la Fed pubblicherà anche il Summary of Economic Projections, documento molto atteso perché indica le previsioni su inflazione, crescita e soprattutto sul numero di tagli previsti per il prossimo anno. Attualmente i mercati finanziari stanno scontando un tasso di riferimento intorno al 3% entro la fine del 2026, un percorso di allentamento molto più aggressivo rispetto a quello suggerito finora dai policymaker.

In un contesto in cui l’inflazione continua a raffreddarsi e la crescita rimane moderatamente robusta, il sentiment degli investitori resta positivo. I dubbi relativi ai dazi commerciali, alla domanda dei consumatori e alla traiettoria futura della politica monetaria, però, mantengono alta la prudenza.

Stato dei mercati: crypto ancora stabili

Nella serata di domenica, la capitalizzazione totale del mercato crypto ha registrato un leggero incremento, raggiungendo i 3,18 trilioni di dollari dopo un’altra ondata di volatilità legata alle solite manipolazioni del mercato derivato.

Bitcoin, protagonista indiscusso delle ultime settimane, ha avuto una brusca oscillazione: prima un calo sotto la soglia critica degli 88.000 dollari, poi un rapido rimbalzo che lo ha riportato due volte in area 91.500 dollari. Attualmente si mantiene intorno ai 91.700 dollari, ma deve affrontare una forte resistenza che potrebbe frenare ulteriori rialzi nel breve termine.

Anche Ethereum ha replicato un comportamento simile: un rapido scivolone sotto i 3.000 dollari, seguito da un recupero che ha riportato il prezzo a quota 3.100 dollari.

Il resto del mercato appare più tranquillo: la maggior parte delle altcoin si muove lateralmente, senza trend particolarmente marcati, come tipico nelle fasi di attesa di annunci macroeconomici rilevanti.

Cosa aspettarsi nei prossimi giorni

Il mercato crypto sembra essere entrato in una fase di consolidamento in vista dell’annuncio della Fed. Se da un lato un taglio dei tassi potrebbe teoricamente favorire asset rischiosi come Bitcoin ed Ethereum, grazie a una maggiore liquidità, dall’altro la reazione potrebbe essere meno dinamica del previsto proprio perché la mossa è già ampiamente prevista.

La vera attenzione sarà sulle dichiarazioni della Federal Reserve e sulle nuove proiezioni economiche. Se la Fed adotterà un tono più “dovish” — cioè più morbido e accomodante, lasciando intendere possibili tagli ai tassi o una politica monetaria meno rigida — i mercati potrebbero reagire con un nuovo slancio rialzista.

Al contrario, se il messaggio dovesse essere più prudente o addirittura restrittivo, indicando che i tassi resteranno alti più a lungo o che permangono rischi inflazionistici, l’entusiasmo degli investitori potrebbe raffreddarsi, frenando eventuali nuovi rialzi.

In ogni caso, la settimana si preannuncia come una delle più strategiche per capire la direzione dei mercati crypto nella chiusura dell’anno e nelle prime settimane del 2025.