I leader mondiali difendono Pavel Durov mentre la crypto Toncoin (TON) precipita del 34%
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Pavel Durov deve affrontare 12 capi d’accusa, la notizia è stata resa pubblica ieri dal Tribunale Giudiziario di Parigi. Tra le accuse spiccano quelle di complicità con la criminalità organizzata nel perpetrare reati che vanno dal terrorismo alla pedopornografia.
Il prezzo della crypto associata alla piattaforma di messaggistica, Toncoin, è precipitato appena la notizia dell’arresto ha iniziato a circolare. La pubblicazione dei capi d’accusa ha dato un ulteriore battuta d’arresto a TON.
Intanto, diverse figure di spicco del panorama politico e crypto mondiale si sono espresse in merito alla questione. Gli Emirati Arabi, paese d’adozione del miliardario di origini russe, hanno chiesto formalmente alla Francia di poter intervenire a difesa del proprio cittadino.
Da Musk a Zuckerberg, passando per i leader politici sudamericani, sono diverse le voci che si sono unite al coro di protesta per quanto accaduto.
Le pesanti accuse contro Pavel Durov
I dodici capi d’accusa che pendono sulla testa di Durov non sono una passeggiata.
Le accuse, rivelate in una dichiarazione dell’Ufficio del Pubblico Ministero di Parigi, coprono una vasta gamma di presunte infrazioni contro il 39enne imprenditore tech.
Le autorità francesi hanno rivelato un elenco di accuse contro Pavel Durov, il fondatore e CEO della piattaforma di messaggistica Telegram, a seguito del suo arresto all’aeroporto Le Bourget vicino a Parigi sabato scorso.
Il Presidente francese Macron è intervenuto su X lunedì per smentire le “false informazioni” circolanti dopo l’arresto di Durov sulla volontà di limitare la libertà di espressione.
I have seen false information regarding France following the arrest of Pavel Durov.
— Emmanuel Macron (@EmmanuelMacron) August 26, 2024
France is deeply committed to freedom of expression and communication, to innovation, and to the spirit of entrepreneurship. It will remain so.
In a state governed by the rule of law,…
“L’arresto del CEO di Telegram sul suolo francese è avvenuto nell’ambito di un’indagine giudiziaria in corso. Non si tratta affatto di una decisione politica. Spetta ai giudici esprimersi sulla questione.”
Ha anche detto che il suo paese rimane “profondamente impegnato a favore della libertà di espressione e di comunicazione, nell’innovazione e nello spirito imprenditoriale.”
Pavel è accusato di aver ostacolato le indagini e di essersi rifiutato di fornire le informazioni richieste dalle autorità giudiziarie.
Tra i capi d’accusa pesano quelli di complicità e concorso nel condurre le attività criminali che vanno dallo spaccio di stupefacenti alla disponibilità di materiale pedopornografico.
The charges against Pavel Durov the founder of telegram just dropped.
— RYAN SΞAN ADAMS – rsa.eth 🦄 (@RyanSAdams) August 26, 2024
On sloganed letterhead with three words from french revolution that embody the Republic.
Liberté, Égalité, Fraternité
Freedom
Equality
Fraternity
Are we in 2024 or 1984? pic.twitter.com/xIr0ZJElBH
Secondo la rivista specializzata Politico e in base alle dichiarazioni delle fonti consultate, Telegram è accusata di facilitare le comunicazioni di guerra nell’attacco russo contro l’Ucraina.
Gli Emirati Arabi prendono parte attiva nel caso Durov
Gli Emirati Arabi Uniti stanno seguendo da vicino il caso di Durov e hanno presentato una richiesta al Governo della Repubblica Francese per ottenere tutti i servizi consolari necessari con urgenza.
UAE closely following case of Pavel Durovhttps://t.co/QJfB3U9Cps
— MoFA وزارة الخارجية (@mofauae) August 26, 2024
Inoltre, il Ministero degli Affari Esteri (MoFA) ha sottolineato che dare priorità al benessere dei cittadini degli Emirati Arabi Uniti, salvaguardare i loro interessi e fornire loro ogni tipo di supporto è una priorità chiave per il Paese.
Il commento a caldo di Musk e quello, in ritardo, di Zuckerberg
Elon Musk ha reagito velocemente alla notizia dell’arresto di Durov.
Il CEO di Tesla e fondatore di SpaceX ha subito esortato Macron a fornire più dettagli sul motivo dell’arresto di Durov, affermando che “sarebbe utile per il pubblico globale.”
It would be helpful to the global public to understand more details about why he was arrested
— Elon Musk (@elonmusk) August 27, 2024
Ha quindi esortato il CEO di Meta, Mark Zuckerberg, a intervenire sulla questione. La voce del papà di Facebook in effetti ha tardato a farsi sentire, per poi concedere rivelazioni scottanti.
Dopo i fatti di Durov, Zuckerberg si è tolto più di un sassolino dalla scarpa e ha ammesso di aver subito pressioni da parte del governo Biden-Harris che ha “censurato gli americani” specie in merito ai contenuti legati all’epidemia di Covid-19.
Al coro di sostenitori si è anche aggiunto quello dell’ex candidato alle presidenziali, Robert Kennedy Jr. che ha preso le difese di Durov.
'DANGEROUS TIMES': @elonmusk, @RobertKennedyJr and others worldwide are torching France for arresting Telegram CEO Pavel Durov over his support for free speech on social media. https://t.co/5dwHcbATK7 pic.twitter.com/ggJnqFXPzE
— Fox News (@FoxNews) August 25, 2024
Altre voci di spicco nella community tech si sono alzate in difesa della libertà di parola a sostegno di Durov.
L’avvocato e YouTuber David Freiheit ha accusato Macron di non attribuire valore alla libertà di espressione. “Sei un dittatore come gli altri dittatori della storia europea. Hai solo un accento più morbido”, ha detto.
Il CEO di Rumble, Chris Pavlovski, ha manifestato il proprio sostegno a Durov e ha ricordato che la piattaforma video online ha dovuto chiudere in Francia.
Lo YouTuber Dave Lee si è chiesto perché Durov sia stato arrestato subito “se si tratta solo di un’indagine.”
In Sud America, i maggiori leader politici pro-crypto hanno manifestato la loro solidarietà nei confronti di Pavel Durov. Il presidente del Venezuela Maduro ha parlato di “politica di persecuzione, di massima pressione, di ricatto, per torcere il braccio delle reti sociali e della comunicazione alternativa durante il Vertice straordinario dei Capi di Stato dell’Alleanza Bolivariana per i Popoli della Nostra America.
Mentre il presidente di El Salvador Bukele, pur non riferendosi direttamente a Durov, ha commentato in maniera inequivocabile:
“El Salvador non è solo il paese più sicuro nell’emisfero occidentalale, ma assicura che nessuno sarà arrestato, censurato, privato dei beni per esercitare il proprio diritto di libertà di parola“
El Salvador is not only the safest country in the Western Hemisphere, but we also guarantee that you won’t be arrested, censored, or have your assets seized for exercising your right to free speech.
— Nayib Bukele (@nayibbukele) August 25, 2024
And there’s no property tax 🤷🏻♂️
Il prezzo di Toncoin continua a precipitare dopo la pubblicazione delle accuse
Il prezzo di TON oggi è sceso ancora fino a un minimo intraday di 5,06 dollari, per poi rimbalzare a 5,5 dollari, dopo un certo supporto da parte di whale dopo le indiscrezioni di un possibile rilascio di Pavel Durov.
L’arresto del CEO di Telegram Pavel Durov continua a rappresentare un grave ostacolo per la comunità crypto di Toncoin ($TON). Il token nativo della blockchain The Open Network (TON) è crollato alla notizia dell’arresto malgrado il team abbia più volte tranquillizzato i trader della stabilità del progetto.
TON ha perso quasi l’8% lunedì sera e rimane in rosso anche all’inizio di martedì. In un certo momento durante la notte, la moneta digitale è quasi precipitata a 5 dollari. Da allora è risalita a circa 5,40 dollari, ma rimane in calo del 6% nelle ultime 24 ore.
Il prezzo attuale di TON perde oltre il 34% rispetto al record di 8,25 dollari raggiunto a metà giugno.
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