Arthur Hayes prevede un crollo di Bitcoin verso i 100.000 dollari
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Bitcoin potrebbe tornare a 100.000 dollari a causa di una serie di fattori macroeconomici sfavorevoli. A sostenerlo è Arthur Hayes, CIO di Maelstrom Fund, che ha rivelato di aver già ridotto le sue partecipazioni in criptovaluta in previsione di tale eventualità.
La visione di Hayes si pone in netto contrasto con il crescente ottimismo del mercato, secondo cui i tradizionali cicli di Bitcoin stanno svanendo. In accordo con le sue convinzioni, il direttore del settore informatico di Maelstrom Fund ha già venduto oltre 13 milioni di dollari in criptovalute e ha trasferito la maggior parte delle sue partecipazioni in USDC.
I dati di Lookonchain mostrano che Hayes ha recentemente venduto 8,32 milioni di dollari in ETH, 4,62 milioni di dollari in Ethena (ENA) e 414.700 dollari nella meme coin Pepe (PEPE).
L’indirizzo collegato a Hayes detiene ora 28,3 milioni di dollari in token, di cui 22,95 milioni in USDC, secondo Arkham Intelligence.
Arthur Hayes interpreta il credito stagnante e i dati deboli sull’occupazione come segnali di allarme per Bitcoin
Il rapporto di luglio sui salari non agricoli (NFP) ha mostrato un incremento di soli 73.000 nuovi posti di lavoro, ben al di sotto delle aspettative, inoltre ha alimentato nuovi timori di ulteriori dazi e di un rallentamento della crescita del PIL nominale.
Hayes identifica questi fattori come potenziali minacce verso gli asset di rischio, come appunto Bitcoin ed Ethereum, spingendoli rispettivamente verso i livelli di 100.000 e 3.000 dollari.
Un calo a 100.000 dollari segnerebbe una correzione del 18,7% dal picco.
Come accennato in precedenza, la cautela mostrata da Hayes contrasta con la crescente convinzione che per Bitcoin il peggio sia ormai passato.
L’analista ETF senior di Bloomberg, Eric Balchunas, di recente ha evidenziato la ridotta volatilità dell’asset dopo la richiesta di BlackRock per un ETF a metà 2023.
Anche l’analista Bitcoin di Blockware Solutions, Mitchell Askew, ha fatto eco a questo sentimento affermando che “l’era dei mercati rialzisti parabolici e dei mercati ribassisti devastanti” potrebbe essere finita.
Il CEO del mining pool Brains Mining, Eli Nagar, ha scritto su X:
“I cicli di Bitcoin, così come li conosciamo, sono morti. Non si può paragonare questa fase a quelle precedenti, né in termini di portata, né di struttura, né di posta in gioco”.
Il mercato delle criptovalute si mantiene rialzista, ma lo slancio mostra segni di tensione
Al momento della pubblicazione dell’articolo, Bitcoin viene scambiato a 114.551 dollari in un contesto di rallentamento dei prezzi, alimentando il dibattito sul fatto che l’attuale mercato rialzista stia raggiungendo il picco o sia semplicemente in fase di consolidamento.

Al contrario, Ethereum ha registrato un aumento di oltre il 50% a luglio e si mantiene sopra i 3.500 dollari, trainato in gran parte dagli afflussi di ETF e dalla forte domanda istituzionale.

Nonostante i guadagni in primo piano, l’Altcoin Season Index rimane basso a 36, indicando che il capitale è concentrato su Bitcoin ed Ethereum, con pochi movimenti tra i token a media capitalizzazione.
A livello generale, gli analisti affermano che per confermare un ciclo di mercato completo è necessaria una più ampia partecipazione delle altcoin. Il dominio di Bitcoin rimane sopra il 60%, limitando la profondità del rally.
L’attività istituzionale continua a sostenere il mercato. Nel 2025, le tesorerie aziendali hanno stanziato più di 86 miliardi di dollari per le criptovalute e JPMorgan stima che quest’anno oltre 60 miliardi di dollari di nuovo capitale siano affluiti nel settore.
Uno dei principali beneficiari è stato Ethereum, che ha registrato elevati volumi di scambi giornalieri e un crescente interesse da parte dei grandi investitori.
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