MetaMask e Stripe uniscono le forze: in arrivo una stablecoin ancorata al dollaro
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MetaMask sta valutando la possibilità di lanciare una stablecoin ancorata al dollaro in partnership con Stripe. Lo rivela una proposta di governance per la quale è stata chiesta l’approvazione alla community e che rivela i dettagli di mmUSD.
MetaMask valuta l’ingresso nel settore delle stablecoin
MetaMask sta valutando di entrare nel mondo delle stablecoin, ma prima di rendere ufficiale la decisione attende l’approvazione da parte della community della proposta di governance.
MetaMask USD (mmUSD) vedrebbe la luce grazie alla collaborazione con l’infrastruttura di pagamento di Stripe, creando così un potenziale concorrente diretto di stablecoin più affermate come USDC e USDT.
La proposta prevede che mmUSD venga costruita sulla rete M⁰ per garantire decentralizzazione di emissione e regolamentazione. Stripe vestirebbe il ruolo di partner emittente per offrire chiarezza sotto il profilo normativo e affidabilità della copertura in valuta corrente.
MetaMask scommette sui suoi 30 milioni di utenti per sfidare il dominio di USDC
MetaMask conta oltre 30 milioni di utenti attivi ogni mese in tutto il mondo grazie a uno dei wallet non custodial più utilizzati nell’ambiente Web3.
La nuova mmUSD dovrebbe funzionare come valuta base nell’ecosistema MetaMask. Dovrebbe integrarsi anche con protocolli DeFi come Aave per attività di prestito e opportunità di rendimento.
Questa iniziativa segue il recente lancio della carta MetaMask, creata in collaborazione con Baanx e Mastercard. Grazie alla carta si possono spendere crypto direttamente dal wallet senza dover affidare il controllo a banche o exchange.
Al momento né MetaMask né Stripe hanno confermato ufficialmente il progetto. Mancano anche i particolari salienti riguardo l’entità delle riserve e o la conformità normativa. Inoltre, il post di governance originale adesso non è più accessibile ed è in modalità privata.
La proposta si inserisce nel filone di crescente interesse verso le stablecoin dopo l’approvazione del GENIUS Act, che ha introdotto un quadro normativo federale per l’emissione di stablecoin.
Questa legislazione ha suscitato l’interesse di grandi aziende come Western Union, Interactive Brokers e Remitly. I grossi istituti finanziari sono impegnati a esplorare l’integrazione delle stablecoin per modernizzare i sistemi di pagamento.
Il mercato delle stablecoin cresce dopo l’approvazione del GENIUS Act
Il settore delle stablecoin è cresciuto rapidamente e vale oltre 250 miliardi di dollari. Il CEO di Ripple, Brad Garlinghouse, prevede che il mercato possa raggiungere 1-2 trilioni di dollari nei prossimi anni.
Il GENIUS Act, firmato dal presidente Trump a luglio, distingue le stablecoin come strumenti di pagamento dai prodotti di investimento, stabilendo regole chiare per il settore.
Il CEO di Western Union, Devin McGranahan, ha annunciato progetti pilota in Sud America e Africa per modernizzare le operazioni di rimessa internazionale tramite stablecoin.
La società vede nelle stablecoin un’opportunità per semplificare i trasferimenti internazionali e migliorare la conversione valutaria nei mercati meno serviti. Qui le commissioni medie sulle rimesse sono del 6,6%.
Anche il fondatore di Interactive Brokers, Thomas Peterffy, ha confermato che la società sta valutando l’emissione di una propria stablecoin.
La società, che vale 110 miliardi di dollari, serve quasi 3,9 milioni di clienti e già supporta il trading crypto grazie alle partnership con Paxos e Zero Hash.
Di recente Remitly ha lanciato la fase di test per il suo wallet digitale multicurrency che supporta sia valute fiat che stablecoin. Se il test funzionerà a dovere, si attende il debutto ufficiale a settembre.
La fintech di Seattle ha aggiunto l’opzione di pagamento in stablecoin tramite Bridge, un’infrastruttura di Stripe, e ha integrato USDC nelle sue operazioni di bilancio.
Tutte queste nuove soluzioni arrivano mentre il governatore della Federal Reserve, Christopher Waller, ha riconosciuto l’importanza delle stablecoin. Ha ricordato che oggi il 99% della loro capitalizzazione è ancorato al dollaro.
La Federal Reserve ritiene che “le stablecoin possano mantenere il dollaro come valuta di riserva mondiale” rendendolo più accessibile a livello globale.
Le grandi aziende sfruttano le nuove regole mentre l’adozione accelera
Coinbase e PayPal continuano a offrire programmi di rendimento sulle stablecoin nonostante il GENIUS Act vieti esplicitamente il pagamento di interessi da parte degli emittenti di stablecoin.
Entrambe le aziende sostengono che queste restrizioni non si applicano perché operano come intermediari e non come emittenti diretti delle stablecoin.
Il CEO di Coinbase, Brian Armstrong, ha dichiarato: “Non siamo noi gli emittenti” difendendo il rendimento del 4,1% sui depositi in USDC.
Anche se Coinbase ha co-sviluppato USDC con Circle, ha cessato di essere emittente formale nel 2023, lasciando Circle come unico emittente che non offre interessi diretti.
PayPal offre un rendimento annuo del 3,7% su PYUSD sia su PayPal che su Venmo.
Anche se PYUSD porta il nome di PayPal, l’emissione tecnica da parte della società terza Paxos permette a PayPal di essere esclusa dalle restrizioni del GENIUS Act.
In passato la senatrice Elizabeth Warren aveva avvertito che il lancio di stablecoin private poteva comportare rischi per la privacy e per la stabilità del sistema, prevedendo che le aziende avrebbero chiesto aiuti pubblici in caso di crisi.
Nonostante le critiche, grandi gruppi come Amazon, Walmart, JD.com e Alipay continuano a considerare l’integrazione delle stablecoin nei propri servizi.
La competizione nel settore si fa sempre più intensa, e circa 20 milioni di indirizzi oggi transano stablecoin su blockchain pubbliche.
L’arrivo di MetaMask in questo mercato, sfruttando la propria vasta base di utenti e l’infrastruttura conforme di Stripe, punta a conquistare una quota consistente del settore.
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