Circle chiude il Q3 in crescita e pensa a un token nativo
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Circle sta correndo più veloce del mercato e i numeri del terzo trimestre parlano da soli. I dati pubblicati da Businesswire confermano che la società ha registrato circa 740 milioni di dollari di entrate, un utile netto oltre i 214 milioni, e soprattutto un’esplosione della circolazione di USDC, salita oltre 73 miliardi di dollari.
Non è un semplice rimbalzo tecnico: è la prova che l’adozione istituzionale delle stablecoin sta entrando in una nuova fase, sostenuta da volumi globali e da una domanda che continua ad ampliarsi.
Arc Network e l’ipotesi di un token nativo
Parallelamente ai conti, Circle sta lavorando sulla sua mossa più strategica: Arc Network, la nuova infrastruttura Layer 1 nata per pagamenti digitali, transazioni USDC e applicazioni istituzionali.
La testnet è già attiva e ora l’azienda conferma di star valutando seriamente un token nativo. È un cambio di identità: da semplice emittente di USDC a piattaforma con una propria Layer-1 programmabile.
Il token servirebbe a incentivare la partecipazione, rafforzare la sicurezza e sostenere l’ecosistema nel lungo periodo. Una logica tipica dei Layer-1 moderni, ma calata in un contesto diverso: quello di un attore che già oggi custodisce una delle infrastrutture più strategiche e utilizzate dell’intera crypto economy.
Perché un token cambierebbe la partita per Circle
L’introduzione di un token interno trasformerebbe la percezione stessa di Circle. Non più solo il “braccio stabile” della finanza on-chain, ma una piattaforma competitiva, capace di attirare sviluppatori ed entrare in territori oggi dominati da reti orientate ai pagamenti come Solana o Tron.
È una decisione che allargherebbe il perimetro strategico dell’azienda e la porterebbe su un terreno dove la differenza la fanno gli ecosistemi, non solo gli asset.
Questo percorso, però, non è privo di variabili. L’analisi di Ainvest sottolinea che la redditività di Circle dipende ancora dai rendimenti delle riserve USDC.
Il quadro normativo USA ed europeo è in pieno assestamento e qualsiasi token nativo richiederebbe massima trasparenza, chiarezza nelle tokenomics e una governance regolamentata.
Circle lo sa bene, e infatti parla di una fase di “studio”, senza impegni pubblici né dettagli sulle meccaniche del progetto.
Cosa aspettarsi nei prossimi mesi
La direzione si deciderà su tre fronti: le prime dichiarazioni ufficiali sul token, l’avanzamento della testnet Arc e il modo in cui i risultati del Q3 influenzeranno la crescita futura di USDC.
Se Circle confermerà il token e porterà Arc verso la mainnet, assisteremo a una ridefinizione del suo ruolo nel mercato stablecoin. E quando un player con oltre 73 miliardi di dollari in circolazione cambia forma, l’industria intera è costretta a ricalibrare le proprie strategie.
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